mercoledì 21 gennaio 2009

La scelta del cucciolo secondo il Test di Campbell

La scelta di un cucciolo di pura razza è determinata dalla cosciente espressione di aspettative, preferenze e dall'aspetto introspettivo del nostro carattere intrinseco, quindi una scelta dettata da un criterio e da un umore.
Cosa vi fa scegliere un soggetto della cucciolata invece di un'altro supponendo di vedere un omogeneità nel gruppo?
Cosa ci aspettiamo in futuro quando il nostro cucciolo sarà adulto?
Scegliendo un cucciolo di pura razza è implicito avere l’aspettativa media di un cane che rispecchi in buona percentuale i tratti caratteriali definiti dallo standard che sono sempre e comunque oggettivi e vagamente indicativi, riassumono le caratteristiche attitudinali ma non possono certamente dare indicazioni percentualmente apprezzabili sulla neurostabilità comportamentale e sull’indole caratteriale del soggetto.
La ricerca e le descrizioni che seguono, consentiranno di valutare preventivamente e stabilire l’orientamento generale del cucciolo nei confronti delle persone (bambini e adulti) le attitudini alla socializzazione, il grado di dominanza e di sensibilità.
Negli Stati Uniti a partire dal 1930, un gruppo di ricercatori scientifici operarono per la sintesi di conoscenze innovative per la comuni-cazione con il cane. Il Centro aveva sede in California, a San Raphael, fondatori delle ricerche due operatori di cruciale importanza: CLARENCE PFAFFENBERGER fondatore nel 1946 del “Guide Dogs for the Blind” per la selezione ed addestramento di cani utilizzati per la conduzione di non vedenti e il prof. JOHN PAUL SCOTT del Roscoe B. Jackson Memorial Laboratoty, di Bar Harbour, Maine eminente studioso del comportamento umano, impegnato in quel tempo nello stesso tipo di ricerca.
Gli Studi sono stati condotti con criterio rigorosamente scientifico ed il supporto di un’attenta analisi genetica; lo scopo di Clarence Pfaffenberger era quello di interpretare il comportamento del cucciolo per arrivare ad offrire alle persone con gravi problemi visivi il numero più alto possibile di Cani Guida, consapevoli dell’importanza del compito da svolgere e capaci, in ogni condizione, di agire opportunamente per la salvaguardia del proprio padrone. Il Prof. Scott nel frattempo studiava lo sviluppo del comportamento del cucciolo, alla ricerca di eventuali analogie con quello del bambino.
I “Cani Guida” dovevano essere dotati di grande intelligenza ed allo stesso tempo, mostrare predisposizione all’apprendimento delle non facili tecniche e procedure. E` stata proprio la grande difficoltà riscontrata fin dall’inizio nella ricerca di soggetti dotati di cosi` tante qualità a stimolare la Ricerca.
Negli anni ‘40 i risultati positivi si limitavano a rappresentare solo il 9% del totale dei soggetti addestrati, quindi 91 soggetti ogni 100 inseriti nel Programma di addestramento non arrivavano mai al livello di affidabilità richiesto.
Le scoperte fatte da quel momento in poi hanno dato inizio ad una vera e propria “rivoluzione”, che si è definitivamente affermata nel 1963 con la pubblicazione del libro di Clarence Pfaffenberger “The new knowledge of the dog behavior”. Nel libro l'Autore annunciava al mondo le nuove conoscenze che gli avevano permesso di raggiungere il 94% di risultati positivi, infatti il numero di Cani Guida a disposizione 20 anni prima incredibilmente si era più che decuplicato.
Le sue scoperte hanno messo in luce il fatto che la parte più importante dello sviluppo del cucciolo dal punto di vista comportamentale si completa nelle prime sedici settimane dopo la nascita.

Questa fase della vita, apparentemente breve e poco importante, deve essere suddivisa in quattro “Periodi critici” che sono: dalla nascita al 21° giorno il primo, dal 21° al 49° il secondo, dal 49° all’84° il terzo ed oltre, fino al 112°, il quarto periodo. Con l'osservazione sistematica ed il sostegno dell'analisi genetica si è arrivati ad elaborare i cosiddetti “Test attitudinali” per i cuccioli (Puppy aptitude tests), prove che si sono subito dimostrate di straordinaria importanza per la selezione attitudinale. L’affidabilità dei Test attitudinali nel tempo si è rivelata veramente significativa, in virtù del fatto che una corretta interpretazione permette di fare previsioni accurate sulle capacità di apprendimento individuali e su quello che sarà il comportamento dell’animale da adulto.
Il giorno più adatto per l'esecuzione dei Test è risultato il quarantanovesimo; la scelta si basa sul fatto che solo in questo momento si possono avere indicazioni certe, dato che, subito dopo, inizia il cosiddetto “Periodo della paura” che comprende l’ottava, la nona e la decima settimana di vita, in cui le risposte del cucciolo vengono modificate profondamente da un improvviso potenziamento delle
capacità sensoriali; il cambiamento si manifesta chiaramente osservando l'animale, proprio nei giorni immediatamente successivi a quel-lo "critico” (49°). E’ la maturazione del Sistema nervoso centrale che aumenta bruscamente l'efficacia dell'udito e della vista, al punto da rendere il cucciolo apparentemente timoroso; l'incremento della sensibilità determina infatti una netta riduzione della tolleranza nei confronti di certi stimoli esterni che fino a quel momento erano graditi o lasciavano l'animale del tutto indifferente, con effetti più o meno evidenti a seconda del livello di dominanza e di eccitabilità del singolo soggetto e della presenza o meno di riflessi di difesa attiva.
E’ stata proprio l’esecuzione sistematica dei Test attitudinali che ha reso possibili i progressi con i Cani Guida e che consente oggi agli Allevatori consapevoli dell’importanza dell’attitudine nella selezione, di evitare preventivamente errori grossolani come quello ad esempio, di affidare soggetti molto dominanti o iperattivi a persone miti o sedentarie, non in grado di soddisfare le particolari esigenze dal punto di vista educativo e motorio, che loro malgrado si trovano a dover fronteggiare. Si potrebbe anche evitare di affidare soggetti
potenzialmente aggressivi a proprietari inesperti, che sono incapaci di assumere il controllo della situazione con autorevolezza e di
instaurare con l‘animale un rapporto equilibrato, come ho già ampliamente sottolineato.
Dopo gli anni ‘60 le conoscenze hanno subito ulteriori evoluzioni, tanto da rendere possibili l’interpretazione, la prevenzione e la terapia dei Comportamenti indesiderabili del cane.
In tutta Europa ancora oggi il livello di conoscenza di questi aspetti fondamentali è molto limitato e mancano applicazioni pratiche; l’in-novazione in questo campo, da noi auspicata, potrebbe dare risultati importanti dal punto di vista sociale (ad es. la prevenzione dell’aggressività o dell’abbandono) e molteplici utilizzazioni in campo terapeutico, quando i problemi sono ormai già evidenti.


Test attitudinali del cucciolo

La descrizione che segue ripropone in veste integrale i test elaborati da Joachim e Wendy Volhard; la loro versione nasce dall’integra-zione di quelli studiati precedentemente da Clarence Pfaffenberger con i test di Campbell.
Eseguendo i test si possono mettere in evidenza le caratteristiche individuali relativamente a:
1) attitudine alla socializzazione
2) attitudine a seguire
3) tolleranza del contenimento forzato
4) dominanza sociale
5) dominanza nel sollevamento
6) attitudine al riporto
7) sensibilità tattile
8) sensibilità acustica
9) sensibilità visiva

L’esecuzione dei test consente di fare previsioni accurate su quello che sarà il comportamento del cucciolo da adulto, in relazione alle condizioni che troverà nella sua nuova residenza ed al tipo di utilizzazione cui eventualmente sarà destinato. Quando le osservazioni vengono condotte su un numero significativo di discendenti di un riproduttore particolare, i risultati offrono a chi è in grado di apprezzarne il valore, elementi fondamentali per una più accurata valutazione del potenziale di una particolare linea di sangue rispetto alle altre, quindi l’opportunità di realizzare da quel momento in poi una più approfondita selezione attitudinale.


Alle diverse prove si dà un punteggio da 1 a 6, o da 1 a 5, a seconda della risposta del cucciolo. Integrando i punteggi ottenuti (valuta-zione dell’insieme dei test) si arriva alla fine ad avere un quadro piuttosto dettagliato del soggetto e delle sue potenzialità come anima-le di famiglia; dal punto di vista dell’obbedienza e delle eventuali utilizzazioni (protezione civile, nuclei cinofili, etc.). I test vanno eseguiti in un’area predisposta allo scopo, che deve essere sconosciuta per il cucciolo e protetta da qualsiasi distrazione esterna; bisogna manipolare il piccolo sempre con una certa delicatezza, senza parlare (sollecitazione, elogio) e senza dare alcuna importanza all’even-tuale pipì o popò che, comunque, vanno sempre rimossi prima del test successivo. L’esecutore del test deve essere sconosciuto.


ATTRAZIONE SOCIALE
Per il primo test (attrazione sociale) il cucciolo viene sistemato al centro dell’area prescelta; subito ci si porta a distanza di circa 5 metri,
nella direzione opposta rispetto al punto da cui si è entrati. Bisogna inginocchiarsi e battere le mani, cercando di attrarre a sé l’animale.
Il test mette in evidenza il grado di attrattività sociale del soggetto (social attraction), la fiducia o la dipendenza.
I risultati possibili sono:
- viene subito con la coda su, salta, morde le mani. punti = 1
- viene subito, coda su, salta addosso, lecca le mani. p = 2
- viene subito, coda su. p = 3
- viene subito, coda giù. p = 4
- viene con esitazione, coda giù. p = 5
- non viene. p = 6


SEGUIRE
Ci si alza in piedi e ci si allontana dal cucciolo, con passo normale.
Al momento di muoversi bisogna accertarsi che il cucciolo ci veda.
Il test mette in evidenza il grado di attrazione sociale del soggetto in osservazione. Quando non seguono evidenziano un elevato grado
di indipendenza. I risultati possibili sono:
- segue con sollecitudine, coda in su, viene tra i piedi e li morde. p =1
- segue con sollecitudine, coda in su, viene tra i piedi. p = 2
- viene con sollecitudine, coda su. p = 3
- viene con sollecitudine, coda giù. p = 4
- viene con esitazione, coda giù. p = 5
- non viene o si allontana. p = 6


CONTENIMENTO
Bisogna abbassarsi e rotolare con gentilezza il cucciolo sul dorso, tenendolo in posizione con una mano per almeno 30 secondi. Il test
evidenzia la tendenza dominante o sottomessa del soggetto e la capacità di sopportare lo stress dell’essere dominato, socialmente o
fisicamente.
Punteggio:
- si ribella con decisione, attacca e morde.p = 1
- si ribella con decisione ed arriva addosso. p = 2
- prima accetta poi si ribella, ma si calma con il contatto visivo. p = 3
- si ribella ma subito si calma. p = 4
- non si ribella. p = 5
- non si ribella ed evita il contatto visivo. p = 6


DOMINANZA SOCIALE
Inginocchiati alle spalle del cucciolo lo si accarezza gentilmente, dalla testa alla groppa; si continua ad accarezzare finché non si ottie-ne una risposta rilevabile. Il test da indicazioni sul grado di accettazione della dominanza sociale; il cucciolo può dominare saltando
addosso e mordendo le mani, o può dimostrarsi indipendente e allontanarsi.
Punteggio:
- salta addosso, ringhia e morde. p = 1
- salta addosso. p = 2
- cerca di salire in braccio e lecca il viso dell’operatore. p = 3
- scodinzola vistosamente e lecca le mani. p = 4
- si rotola sul dorso e lecca le mani. p = 5
- si allontana e rimane a distanza. p = 6


SOLLEVAMENTO
Ci si deve abbassare per poter sollevare da terra il cucciolo, prendendolo sotto la pancia, con le dita intrecciate ed i palmi rivolti verso
l’alto; deve essere tenuto a qualche centimetro dal suolo per 30 secondi. Il test mette in evidenza il grado di accettazione della domi-nanza, quando l’animale si ritrova privo del controllo dei movimenti.
Punteggio:
- si ribella con molta determinazione, ringhia, morde. p = 1
- si ribella con determinazione. p = 2
- non si ribella ma si rilassa. p = 3
- si ribella ma subito si calma e lecca le mani. p = 4
- non si ribella e lecca le mani. p = 5
- si terrorizza. p = 6


RIPORTO
In piedi alle spalle del cucciolo bisogna attrarne l’attenzione, appallottolando alcuni fogli di giornale. Quando il cucciolo si accorge di
quello che sta succedendo la palla di carta gli va lanciata davanti al muso, a circa 1 metro e mezzo di distanza.
Il test consente di valutare l’attitudine al lavoro con gli esseri umani.
Punteggio:
- raggiunge l’oggetto, lo prende in bocca e si allontana. p = 1
- raggiunge l’oggetto, rimane nei pressi. p = 2
- raggiunge l’oggetto, lo preleva e va dall’operatore. p = 3
- raggiunge l’oggetto, non lo preleva, va dall’operatore. p = 4
- si dirige verso l’oggetto ma subito perde l’interesse. p = 5
- non si interessa all’oggetto. p = 6


SENSIBILITÀ TATTILE
Si prende tra le dita la pelle dello spazio interdigitale di un arto anteriore e si esercita una compressione progressiva; nel contempo si
conta da 1 a 10, fermandosi non appena l’animale ritrae la zampa o mostra dolore.
Il test mette in evidenza il grado di sensibilità tattile del soggetto.
Punteggio:
- la risposta arriva dopo 8-10 secondi. p = 1
- la risposta arriva dopo 6-7 secondi. p = 2
- dopo 5-6 secondi. p = 3
- dopo 2-4 secondi. p = 4
- dopo 1-2 secondi. p = 5


SENSIBILITÀ ACUSTICA
Si mette il cucciolo al centro dell’area; l’esecutore del test o un collaboratore devono produrre per due volte un rumore acuto, come quello che si determina percuotendo una padella con un cucchiaio.
Il test mette in evidenza il grado di sensibilità acustica.
Punteggio:
- è interessato al suono, lo localizza e si dirige verso la fonte abbaiando. p = 1
- è interessato, lo localizza ed abbaia. p = 2
- è interessato, lo localizza, mostra curiosità e si dirige verso il suono. p = 3
- è interessato e localizza la fonte. p = 4
-guaisce, arretra e si nasconde. p = 5
- ignora il suono. p = 6


SENSIBILITÀ VISIVA
Si posiziona il cucciolo al centro dell’area e, dopo aver appallottolato e legato con una corda un asciugamano abbastanza grande, lo si lancia di fronte all’animale a distanza di circa un metro e mezzo.
Il test evidenzia la presenza, o l’assenza, di una risposta che denoti intelligenza di fronte ad oggetti sconosciuti.
Punteggio:
- lo vede, attacca e morde. p = 1
- lo vede ed abbaia, coda su. p = 2
- guarda con interesse e tenta di “investigarlo”. p = 3
- lo guarda, abbaia con coda giù. p = 4
- scappa e si nasconde. p = 5


RISULTATI

I cuccioli che hanno soprattutto P = 1 sono estremamente dominanti ed aggressivi. Resistono al tentativo di affermare la leader-ship umana, così strenuamente da dover essere affidati solo a persone molto esperte. La loro migliore utilizzazione è nei nuclei cinofili delle forze dell’ordine.
I cuccioli che hanno soprattutto P = 2 sono dominanti e sicuri di sé. Possono mordere se la situazione li stimola opportunamente; accettano l’uomo come guida, ma questo deve avere un atteggiamento fermo e consistente. Certamente non si addicono alle persone miti o esitanti; in mani esperte possono arrivare ad esprimere il massimo del potenziale nel lavoro.
I cuccioli che hanno prevalentemente P = 3 nel punteggio, sono espansivi e molto amichevoli; si adattano molto bene alle situazioni in
cui ricevono un buon addestramento ed esercizio fisico in quantità adeguata. Il temperamento è molto flessibile e, quindi, si inserisco-no facilmente in qualsiasi tipo di ambiente, ammesso che vengano educati opportunamente.
I cuccioli che hanno soprattutto P = 4, sono molto facilmente adattabili e controllabili; la loro natura sottomessa fa sì che siano sempre alla ricerca della leadership della propria “guida”. Facili da addestrare ed eccellenti con i bambini, risultano in parte carenti dal punto di vista della fiducia in sé; ideali come cani di famiglia. Sono meno espansivi dei precedenti (P = 3), ma si dimostrano gentili e molto affezionati.
I cuccioli che hanno prevalentemente P = 5 sono molto sottomessi e carenti riguardo la fiducia in sé. Si legano alle persone, ma hanno molto bisogno di compagnia e di incoraggiamento per esprimere sé stessi. Se non vengono educati opportunamente crescono timorosi o molto timorosi. Dovrebbero quindi essere affidati a persone con carattere piuttosto stabile e vita ben strutturata, dotati di pazienza e non troppo esigenti; ideali per le coppie di anziani.
I cuccioli che hanno prevalentemente P = 6 sono molto indipendenti e non sono interessati al rapporto con gli umani. Da adulti non dimostrano affetto ed hanno poco bisogno della nostra compagnia. È raro che i cuccioli che hanno avuto l’opportunità di socializzare con i fratelli e le sorelle diano questi risultati, ma certe razze nordiche mostrano un simile livello di indipendenza piuttosto frequentemente.
Per la maggior parte dei proprietari un buon “compagno di vita” dovrebbe essere scelto nel gruppo dei prevalentemente P= 3 o P= 4.
I soggetti che mostrano una combinazione di P = 1 e P = 2 hanno bisogno di essere affidati a proprietari esperti, in grado di far emer-gere con l’educazione e l’addestramento il meglio del loro potenziale.

Fonte: Roberto Malagoli (Associazione Italiana San Bernardo AISB)




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