venerdì 28 marzo 2008

Attenti alle zanzare, possono uccidere il cane

Di Oscar Grazioli
Domenica passeggiavo fuori dai capannoni dove si svolgeva una mostra nazionale di razze canine. Devo ammettere che non sono un fan di queste manifestazioni dove, troppo spesso, l'estetica esasperata la fa da padrone e si assiste talvolta a vere e proprie crisi isteriche di proprietari che hanno visto il proprio cane prendere un punteggio per loro inadeguato. D'altra parte non c'è dubbio che anche "il bello" è obbiettivamente bello e fare due passi tra gli stand, ma soprattutto fuori dove i cani non assumono pose forzate, permette incontri ravvicinati con soggetti di straordinario fascino, oltre che inusuali a vedersi.
"La filaria è a marzo o aprile? - Mentre passeggiavo dunque, mi è capitato di udire un paio di frasi scambiate da due giovani che uscivano da un capannone con, al guinzaglio, un meraviglioso Akita Inu. "La filaria è a marzo o aprile?" chiedeva lui e lei rispondeva "Se non sbaglio deve essere ad aprile". Evidentemente parlavano della prevenzione di una grave malattia che colpisce il cane, e molto più raramente il gatto, che scientificamente viene chiamata "filariosi cardiopolmonare". Molti di voi la conosceranno bene, ma, visto che si tratta di una malattia potenzialmente mortale, sarà bene parlarne ugualmente.
La filariosi cardiopolmonare - La filariosi cardiopolmonare è una malattia parassitaria causata, nel nostro paese, dalla che viene veicolata attraverso la puntura della zanzara che succhia il sangue dell'animale infestato, assumendone le larve. Queste, all'interno dell'insetto vanno incontro a un complesso ciclo di trasformazioni fino a divenire larve infestanti.
La malattia viene trasmessa da una zanzara - Quando la zanzara punge un individuo sano, inietta nel suo organismo la larva che, dopo un'altrettanto complesso ciclo di trasformazione e migrazione, risale lungo i vasi fino a localizzarsi nel cuore e nei polmoni. Qui gli adulti possono rimanere senza provocare alcun sintomo per anni, mentre di riproducono. Quando cuore e vasi si dilatano e la circolazione ne risulta compromessa compaiono i primi sintomi che spesso sono rapportabili solo ad un affaticamento e a qualche colpo di tosse. Se non diagnosticata e curata per tempo i vermi, lunghi fin oltre i 20 cm., possono formare matasse che sfiancano letteralmente il cuore.
Ventanni fa i farmaci poco efficaci - Se, fino a vent'anni fa, la prevenzione era affidata a pochissimi farmaci, peraltro poco efficaci e tossici, oggi abbiamo a disposizione un ventaglio di molecole ampio, efficace e ben tollerato. Compresse, fialette spot on (quelle che si mettono sul collo), iniezioni che "coprono" per un anno intero, hanno fatto sì che questa malattia si divenuta, anche nelle zone umide di pianura dove imperversava un tempo, molto rara.
La prevenzione va effettuata tutto l'anno - Tornando al dialogo dei due giovani, l'importante è non fidarsi del fatto che le zanzare ci siano solo in estate e autunno. Ormai i cambiamenti climatici degli ultimi anni hanno comportato il susseguirsi di due stagioni: inverni caldi e estati torride. La prevenzione della filariosi dunque va effettuata, qualsiasi strategia si adotti, durante tutto l'anno non fidandosi che in febbraio le zanzare siano scomparse. Ci sono eccome e bastano poche giornate calde per renderle attive e infestanti. Fonte: Tiscali Animali

Anche i cani e i gatti si ammalano di cancro

Di Oscar Grazioli
Fibrosarcoma. Già il nome fa venire qualche brivido. Sarà perché tutto quello che finisce in "oma" induce a brutti pensieri, mentre invece vi sono molti tumori benigni o ad andamento relativamente benigno che finiscono proprio in "oma" (anche se comunque non sono mai piacevoli). Il lipoma, un accumulo di grasso, l'emangioma, un ingrossamento dei vasi, ad esempio sono tumori del tutto benigni, di solito perfettamente curabili e soprattutto, proprio perché benigni, non in grado di provocare metastasi in organi vitali.
Vi sono poi altri tipi di tumori, che hanno un andamento completamente diverso nell'uomo e nell'animale. L'istiocitoma, ad esempio, è un grave, e per fortuna raro, tumore maligno nell'uomo, mentre nel cane giovane si tratta di una neoplasia che, quasi sempre, regredisce spontaneamente dopo qualche mese, senza lacuna terapia né medica né chirurgica. Il fibrosarcoma invece è una faccenda molto seria e sono in corso, da anni, studi e ricerche per fare luce su questo strano tumore maligno molto frequente nel gatto. Si tratta di una neoplasia invasiva e altamente maligna che colpisce dapprima il tessuto connettivo sottocutaneo e può poi espandersi in profondità fino all'interno delle cavità toracica e addominale, senza dar luogo a metastasi.
Alcuni ricercatori, come gli anglosassoni, mettono in correlazione questo tipo di tumore con le vaccinazioni, tanto da chiamarlo fibrosarcoma post-vaccinale. Altri, addirittura pensano che sia sufficiente, in animali predisposti, l'azione meccanica dell'ago per scatenare, nel tempo, la proliferazione di cellule maligne. In realtà nessuno conosce con certezza la verità e sarebbe saggio e prudente chiamarlo fibrosarcoma felino, termine che non implica la causa del tumore. Perché si è fatto avanti il sospetto che le vaccinazioni possano fungere da spina irritativa per la formazione del fibrosarcoma?
E' stata l'analisi dei dati epidemiologici a indirizzare il sospetto nei confronti delle iniezioni sottocutanee e in particolare delle iniezioni vaccinali contro rabbia e leucosi felina. In altri termini si è notato che statisticamente la zona di insorgenza del tumore era localizzata di preferenza proprio nelle aree dove si praticano le vaccinazioni (zona interscapolare e dorso). Il meccanismo mediante il quale la vaccinazione stimolerebbe la formazione del tumore esula da questo articolo.
Sarà sufficiente sapere che le iniezioni ripetute potrebbero alterare il DNA, causando la formazione neoplastica. Condizionali, "se " e "ma" d'obbligo, perché ancora non vi è nulla di certo. Alcuni, sulla base di questi dati, hanno messo in dubbio l'utilità delle vaccinazioni. Beh, se un gatto è stato regolarmente vaccinato per 7 - 8 anni e vive in casa, può evitare il richiamo annuale o tutt'al più farlo ogni 2 - 3 anni. Sia chiaro che è molto più facile, per un gatto, infettarsi di una grave malattia virale, a causa della mancata vaccinazione, piuttosto che rischiare un ipotetico tumore vaccino indotto. In media stat virtus.
Fonte: Tiscali Animali

Anche cane e gatto possono soffrire di epilessia

Epilessia: termine che, ancora oggi, suscita ancestrali timori, perché un tempo (e neanche lontanissimo) era associata a possessioni demoniache, tanto che le improvvise crisi della "Malattia Sacra" erano imputate a incursioni del demonio nell'anima di chi ne soffriva. Da decenni ormai sappiamo che la vera epilessia è una malattia neurologica di natura ancora incerta che si esprime con crisi dovute a vere e proprie scariche elettriche che provocano una sorta di cortocircuito nei centri cerebrali. Per fortuna, negli ultimi anni la farmacologia e, più recentemente la chirurgia, hanno fatto passi da gigante e sono pochissimi i soggetti sfortunati che non rispondono bene alle cure.
La "malattia sacra" colpisce anche i felini - Se nel gatto l'epilessia è molto rara, nel cane invece è molto frequente, anche se è necessario fare una distinzione netta tra l'epilessia e le crisi convulsive che, essendo molto simili alle crisi epilettiche, possono essere erroneamente diagnosticate. Mamma gatta a rischio - Facciamo qualche esempio: un abbassamento del calcio nel sangue, come può accadere nella femmina che allatta un notevole numero di cuccioli, può dare luogo a crisi convulsive e spasmi tetanici che nulla hanno a che fare con il "mal caduco". Basta una fleboclisi di gluconato di calcio per far cessare tali crisi e restituire la puerpera al suo pieno stato di salute. Se la causa delle convulsioni è l'ipoglicemia - Un altro esempio è l'abbassamento degli zuccheri nel sangue (ipoglicemia). Che accada per un eccesso di insulina terapeutica o secreta da tumori delle isole pancreatiche, come gli insulinomi, una ipoglicemia può scatenare crisi convulsive che apparentemente simulano l'epilessia. Idem la febbre molto elevata, specie nei cuccioli (come nei bambini). Se la vittima è il cucciolo di cane - Di norma l'epilessia compare nel cane in età giovanile, tra 1 e 5 anni, e può avere diversi andamenti. Possono presentarsi rare ed occasionali crisi, anche severe, ma di breve durata che non lasciano alcun segno già pochi minuti dopo l'attacco, mentre possono presentarsi crisi gravi, lunghe e frequenti precedute da una sintomatologia sfumata (che il proprietario spesso impara a riconoscere), detta "aura" e da intontimento nelle ore successive alla sua cessazione (postitto).Le razze più soggette - Vi sono alcune razze più colpite di altre: ricordiamo il Barbone, il Pastore tedesco, il Bassethound e il Cocker Spaniel, tra queste ed è accertata una sua familiarità se non ereditarietà.La diagnosi - Un esame neurologico (mai effettuato durante e subito dopo una crisi) e una batteria di esami del sangue volti ad escludere malattie in grado di causare crisi convulsive fuorvianti, permetterà di diagnosticare l'epilessia e di impostare una cura che si avvale oggi, per il cane, di quella pietra miliare che sono i barbiturici, mentre, nei casi più ostinati e ribelli, associazioni di potassio bromuro e altri farmaci riescono, se non a guarire, a contenere le crisi in un numero annuo ragionevole. La terapia - Per chi possiede cani epilettici l'unica cosa da fare durante una crisi è somministrare, per via rettale (mai niente per bocca o per iniezione) il Diazepam che si trova già pronto nell'apposita siringa da clisma. L'insorgenza di crisi convulsive in cani adulti o anziani è una decisa indicazione per effettuare una risonanza magnetica, oggi alla portata (anche di borsa) in campo veterinario. Purtroppo molti tumori cerebrali si esprimono con crisi similepilettiche. Fonte: Tiscali Animali

I farmaci per gli uomini non vanno bene per gli animali

Di Oscar Grazioli
Leggevo recentemente su una rivista molto diffusa la risposta data a un lettore che chiedeva se era possibile dare gli stessi farmaci usati nell'uomo ai propri animali. Nella risposta si evidenziava, a mio avviso erroneamente, più il fatto che molte malattie sono comuni all'uomo e agli animali, piuttosto che moltissimi farmaci hanno un comportamento completamento diverso nelle varie specie. Se dovessi rispondere a una tale domanda scriverei di non somministrare mai un farmaco, usato in campo umano, a un cane, un gatto o un coniglio nano.
I Fans sono tossici per il gatto - Facciamo qualche esempio. Tra i farmaci più prescritti, e in moltissimi casi autoprescritti, in campo umano ci sono i cosiddetti FANS, ovvero una o più molecole ad azione mista, antinfiammatoria, antifebbrile e antidolorifica. Ketoprofene, naprossene, aspirina, paracetamolo e nimesulide sono sostanze medicamentose presenti negli armadietti farmaceutici di ogni casa per le più disparate situazioni: sciatiche, mal di testa, mal di denti e influenza. Se, in effetti, alcune di queste sostanze, una volta adattato il dosaggio, possono essere somministrate al cane (ma di solito una singola volta), quasi tutte sono estremamente tossiche per il gatto.
Il naprossene può provocare la morte del cane - Alcune poi possono essere letali per il cane anche in una singola somministrazione. Il giorno prima abbiamo fatto una passeggiata con Fido che oggi zoppica perché si è affaticato e ha messo male un piede. Prendiamo dall'armadietto il nostro naprossene (quello che ci fa sparire qualsiasi dolore articolare in pochi minuti), lo sciogliamo in un goccio d'acqua e, con una siringa, lo somministriamo a Fido. Facilmente smetterà di zoppicare, ma altrettanto facilmente, dopo un paio d'ore, compariranno vomito striato di sangue, e feci nerastre, con sete intensa e stato di prostrazione. Ho avuto cani sopravvissuti (alcuni purtroppo anche defunti) dopo 5 - 6 giorni di terapia intensiva per una singola somministrazione di naprossene che, nel cane, causa ulcere gastriche e insufficienza renale.
Cani e gatti reagiscono in modo diverso da noi - La comune aspirina è tollerata dal gatto a un dosaggio di 10 mg / Kg ogni 72 ore. Dosi superiori possono essere letali. Altri farmaci che sono tra i top nelle prescrizioni mediche sono gli ansiolitici e, più in generale, i farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale. Cani e gatti reagiscono in modo profondamente diverso da noi e possono manifestare reazioni paradossali (contrarie all'effetto atteso) dopo la loro somministrazione. In compenso esistono farmaci usati tanto nel cane che nell'uomo, per la stessa malattia, ad esempio per l'epilessia. Il fenobarbitale rimane ancora un ottimo farmaco per entrambe le specie, con una "insignificante" differenza: che a una persona di 70 Kg bastano magari due compresse al giorno, mentre un cane di 40 Kg. necessita di otto compresse al giorno.
L'amoxicillina è letale per il coniglio - L'antibiotico più usato nei bambini, l'amoxicillina, è mortale se somministrato al coniglio. Alla fine dunque, se state per somministrare il vostro farmaco preferito a Fido o Silvestro, pensateci due volte, anzi non fatelo. Esistono i medici veterinari proprio per questo. Fonte: Tiscali Animali

Pancreas, quando si infiamma sono veramente dolori

Di Oscar Grazioli
A guardarlo sembra un pezzettino di tessuto rosa inserito fra due anse intestinali, senza arte né parte. A nominarlo mette qualche brivido di paura: è il pancreas. In realtà questa piccola ghiandola, a dispetto delle sue dimensioni, ha un'importanza pari a pochissimi altri organi, tanto che in sua assenza la vita è impossibile e quando si ammala sono veramente dolori, in ogni senso. La sua funzione più nota è quella di regolare la glicemia, attraverso due ormoni, l'insulina e il glucagone, ma tutte le altre sostanze generate da questo organello hanno una straordinaria importanza nel metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei grassi.
Le infiammazioni di questo organo, dette pancreatiti, possono essere acute, croniche o, in casi più rari ma devastanti e letali, fulminanti. Se nell'uomo le pancreatiti acute o recidivanti sono state messe in correlazione soprattutto con l'abuso di alcol e con l'obesità, ovviamente nel cane nel gatto solo la seconda condizione potrebbe giocare un ruolo fondamentale, anche se gli studi, finora effettuati, non hanno permesso una simile sicura correlazione.
Nell'uomo, come nel cane, la pancreatite acuta è relativamente facile da diagnosticare. Nausea, vomito profuso, ma soprattutto un insopportabile dolore viscerale, magari in un soggetto obeso, fanno subito prendere in considerazione un'infiammazione di questo organo. Nel cane c'è un atteggiamento, descritto nei vecchi libri di semeiotica, che fa pensare subito alla pancreatite: viene definito "atteggiamento di preghiera" perché, il cane alza il posteriore e allunga le zampe anteriori fino a cercare il fresco del pavimento con la pancia.
Ci sono alcuni esami del sangue che guidano, di solito, la diagnosi in modo veloce e sicuro sia nell'uomo che nel cane. In corso di infiammazione dell'organo infatti esso rilascia degli enzimi che possono raggiungere valori anche di 100 volte rispetto al normale. Quando l'amilasi e la lipasi pancreatiche si innalzano decisamente, in presenza di sintomi, la diagnosi è quasi certa. Quello che ci frega, come al solito, è quell'animale tanto affascinante quanto misterioso che è il gatto.
Tutto quello detto per l'uomo e per il cane, per il gatto non vale. I sintomi più rilevanti di pancreatite nel gatto sono la mancanza di appetito e il fatto che sia più mogio del solito. Sintomi altamente indicativi, come si può notare. Qualche volta si degna di vomitare e di nascondersi in anfratti della casa, segno tipico di dolore. Per quel che riguarda gli esami del sangue non ci si deve aspettare nulla: di solito sono perfetti. L'esame più rilevante, nel gatto in cui si sospetta una pancreatite, è l'ecografia addominale dove talvolta i lobi del pancreas appaiono infiammati ed edematosi. Astraendo dai tumori del pancreas, che di solito non lasciano scampo a breve, le pancreatiti acute sono malattie molto serie che meritano un ricovero di qualche giorno in assoluto digiuno e in terapia intensiva con particolare attenzione al controllo del dolore.
Fonte: Tiscali Animali

venerdì 21 marzo 2008

NAPOLI: INAUGURATO OSPEDALE PER CANI E GATTI TROVATELLI

21/03/08
Ben 1100 mq con diagnostica per immagini, tac, radiologia, ecografia per screening ematochimico
Arriva l’ospedale per cani e gatti senza padrone. Da oggi hanno a loro disposizione una struttura coi fiocchi. Si tratta di un presidio medico veterinario della Asl Napoli 1, dedicato a tutti gli animali randagi. Si trova all’interno del Frullone, ampio ben 1100 mq e dotato di diagnostica per immagini, tac, radiologia, ed ecografia per lo screening ematochimico. Di più: locali attrezzati per la medicina d’urgenza e la terapia intensiva e per gli interventi chirurgici. Un’equipe mista per gli amici a quattro zampe composta sia dai veterinari della Asl 1, sia da professori e ricercatori universitari grazie ad una convenzione, già operativa, con la Facoltà di Medicina Veterinaria della Federico II.

DAL TEATRO AL RISTORANTE: UN POSTO ANCHE PER I CANI


In spiaggia o al museo con il padrone, persino in ospedale. Lo chef Pierangelini: giusto, io li accetto già
Un paio di mesi, tre al massimo. Poi, per gli animali domestici toscani, il grande tabù sarà cancellato. Per sempre. Fido potrà seguire il padrone in trattoria o nel ristorante di lusso, al teatro, al cinema, persino al museo; Laica potrà accucciarsi sotto l’ombrellone delle spiagge vip della Versilia, Silvestro fare le fusa sotto il David di Michelangelo, Cip cinguettare dalla gabbietta accanto al padrone ricoverato in ospedale. Come riporta il Corriere della Sera, entro l’estate le barriere che fino ad oggi hanno diviso umani e animali potrebbero cadere e l’apartheid finire per sempre. Una proposta di legge regionale, primo firmatario Fabio Roggiolani, (Verdi) presidente della Commissione sanità della Regione Toscana, prevede il libero accesso di tutti gli animali domestici nei luoghi pubblici con la sola discriminazione della buona salute e della pulizia. «Una tessera sanitaria certificherà vaccinazioni eseguite e stato di salute — spiega Roggiolani -. Gli animali dovranno essere tenuti al guinzaglio e non dovranno disturbare». Secondo gli estensori della legge, gli articoli che prevedono il libero accesso agli animali nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto saranno approvati senza problemi. «La maggioranza è d’accordo - spiega Roggiolani - perché la normativa è assolutamente in linea con lo Statuto, la Costituzione regionale, che prevede la non discriminazione degli animali». Serraglio aperto, dunque. Non senza polemiche. «Diffido di coloro che amano più gli animali degli uomini — dice Marcella Amadio, consigliere regionale di An —. Giudico la legge una boutade a scopo elettorale. Chi tutelerà le persone che hanno allergie al pelo? E l’igiene Roggiolani l’ha dimenticata?». Per Giovanni Braion, veterinario, direttore dell’Istituto zoo profilattico di Firenze, il problema igienico non esiste. «Se l’animale è curato e seguito con affetto dai padroni è come una persona. Già oggi gli animali entrano negli ospedali e sono protagonisti di terapie di successo. Semmai l’atipicità sta nei divieti assurdi, come al mare d’estate, non previsti da nessuna legge dello Stato, ma solo da regolamenti locali». Come quelli che vietano a Fido di andare in spiaggia. Roberto Santini, patron del Bagno Piero a Forte dei Marmi, la legge la vorrebbe approvare subito. Il bagno ospita ogni estate, fra gli altri, il presidente dell’Inter Massimo Moratti. «Che è padrone di Lillo, un cane eccezionale — racconta Santini —. Purtroppo i regolamenti comunali vietano l’ingresso di cani e gatti in spiaggia e il signor Moratti spesso deve anticipare il ritorno a casa per non lasciare solo Lillo. Spero che a partire da questa estate anche lui possa essere nostro ospite ».Poi c’è chi la legge l’ha anticipata. Fulvio Pierangelini, il re degli chef italiani, al suo ristorante Gambero Rosso di San Vincenzo da tempo consente l’accesso a cani e gatti: «Se sono educati il mio ristorante è aperto. Certo, non cucino per loro, se mi chiedono filetto o branzino mi rifiuto, per una questione di dignità umana. Però, accanto al loro padrone, sono i benvenuti ». La legge avrà regolamenti di attuazione. Che andranno a verificare i casi singoli. «È ovvio che nessuno porterà cani e gatti a un concerto del Maggio musicale — spiega Roggiolani — e il buon senso avrà un ruolo decisivo. Intanto, però, abbattiamo le barriere che segregano i nostri amici».

USA: ARRIVA ’BIGDOG’, IMITA GUERRE STELLARI


20-03-2008
Un prototipo-robot messo a punto, con un finanziamento del Pentagono, dalla Boston Dynamics
Ha la forma di un cane sgraziato e senza testa e richiama alla memoria uno dei robot della saga Guerre Stellari. Si chiama ’BigDog’ il prototipo robot messo a punto, con un finanziamento del Pentagono, dalla Boston Dynamics per conto del famoso MIT. Il robot, come mostra un video diffuso su ’YouTube’, è in grado di camminare su ogni tipo di terreno: accidentato, inclinato, sulla neve, sul ghiaccio. Il cane-robot, che arriva al petto di una persona, è in grado di avanzare alla velocità di cinque chilometri orari. E’ stato realizzato con il contributo di 10 milioni di dollari da parte del Pentagono.Il corpo, che ricorda un cane un po’ sgraziato, è in acciaio ed è alimentato da un motore a benzina. Ma l’anima di ’BigDog’; sono una serie di giroscopi interni che fanno sempre trovare il senso dell’equilibrio al robot, anche nelle situazioni più difficili. Il video mostra ’BigDog’ che viene sbilanciato con forza da un collaudatore ma riesce lo stesso a tenersi in piedi. Il robot é quindi mostrato sul ghiaccio e mentre si arrampica su un pendio scosceso. Nelle prove interne di laboratorio BigDog si arrampica su una montagnola di mattoni e blocchi di cemento, disposti in modo irregolare, trovando sempre l’equilibrio con le sue quattro zampe. Il robot è in grado di trasportare almeno 200 kg di materiale su terreni impenetrabili ai veicoli a ruote. Ma le applicazioni militari potrebbero essere numerose. BigDog mostra una forte rassomiglianza, anche se in scala più piccola, con i robot camminatori AT-AT, dalle zampe lunghissime mostrare nelle pellicole della saga Guerre Stellari.

lunedì 3 marzo 2008

CAC, CACIB e dintorni...


REGOLE PER DIVENTARE UN CAMPIONE:

CAMPIONE ITALIANO DI BELLEZZA è proclamato quel cane che ha conquistato 6 CAC, di cui almeno due in un'esposizione internazionale, uno in mostra speciale, o raduno, e due in esposizione nazionale (valido per le razze non sottoposte a prove di lavoro).

CAMPIONE ITALIANO DI BELLEZZA (per razze sottoposte a prove di lavoro) è proclamato quel cane che ha ottenuto 5 CAC, di cui almeno due in esposizione internazionale, uno in mostra speciale, o raduno, e due in esposizione nazionale. In questo caso il CAC è in palio solo in classe lavoro.

CAMPIONE INTERNAZIONALE DI BELLEZZA è proclamato quel cane che ha conquistato almeno 2 CACIB, di cui almeno uno all'estero e deve essere trascorso un lasso di tempo minimo di un anno e un giorno tra il primo e l'ultimo.Le razze sottoposte a prove di lavoro devono aver superato, con la qualifica minima di BUONO anche una prova internazionale di lavoro.

CAMPIONE SOCIALE è proclamato quel cane che ne corso dell'anno ha partecipato alle mostre
speciali e raduni (anche di lavoro per le razze sottoposte a prove di lavoro) ottenendo i migliori risultati.

LE QUALIFICHE DELLE ESPOSIZIONI:

ECCELLENTE (ECC):
questa qualifica deve essere attribuita ad un soggetto che si avvicini il più possibile allo standard ideale della razza, che sia presentato in condizioni perfette, che realizzi un insieme armonico ed equilibrato, che abbia della "classe" ed una brillante andatura. Egli dovrà imporsi per le sue grandi qualità, che gli faranno perdonare eventuali piccole imperfezioni e dovrà possedere le
caratteristiche del sesso cui appartiene.

MOLTO BUONO (MB):
questa qualifica deve essere attribuita al soggetto perfettamente in tipo, equilibrato nelle sue proporzioni, in buone condizioni fisiche. Sarà tollerato qualche difetto veniale, ma non morfologico. Questa qualifica non può premiare che un cane di qualità.

BUONO (B):
questa qualifica deve essere attribuita ad un cane che possieda le caratteristiche della razza, pur accusando dei difetti, a condizione, però, che questi non siano redibitori

ABBASTANZA BUONO (AB):
questa qualifica deve essere attribuita ad un cane sufficientemente tipico,
senza qualità notevoli, o in non buone condizioni fisiche


Educazione cinofila, dog & cat sitting, pensione in famiglia

CORSI DI EDUCAZIONE PER CUCCIOLI DAI 2 AGLI 8 MESI

Il corso base prevede l'insegnamento di esercizi quali: seduto, terra, resta, richiamo, lascia quello che hai in bocca, condotta al guinzaglio senza tirare, attenzione, controllo dell'iniziativa. Inoltre, al proprietario verranno fornite informazioni utili a saper decifrare ogni comportamento del proprio animale.

Per informazioni scriveteci una email cliccando sul cagnolino a sinistra.


PER TUTTI COLORO CHE CI SCRIVONO RICORDIAMO CHE NON RISPONDIAMO A DOMANDE INERENTI PROBLEMI DI SALUTE DEL CANE, PERCHE' NON SIAMO VETERINARI. GRAZIE.


Realizziamo ritratti del vostro animale preferito. Potete vederne qualche esempio qui. Contattateci per maggiori informazioni.


Eseguiamo anche traduzioni di documenti da e nelle lingue seguenti : inglese-italiano-francese.

Traduzioni assicurate da un traduttore professionista laureato. Qualità e professionalità garantite.

Contattateci per un preventivo gratuito.