mercoledì 19 dicembre 2007

Cane Salva La Famiglia Da Un Incendio Ma Muore Asfissiato

Agi - Ven 14 Dic - 18.03
Pubblicità(AGI) - San Salvo(Chieti), 14 dic. - Un cane ha salvato i padroni da un incendio scoppiato in seguito ad un corto circuito, ma e' morto asfissiato. E' successo all'alba di oggi a San Salvo (Chieti), dove gia' i cittadini parlano di cane eroe. Erano le 5,30 del mattino quando in un'abitazione di Vico Umberto I, vicino al mercato coperto, si e' sviluppato un principio d'incendio per il difettoso funzionamento della presa elettrica di una tv. In cucina, dove si trovava l'apparecchio, c'era il bastardino che, raccontano i vicini, si e' messo ad abbaiare insistentemente, risvegliando i padroni, una coppia di coniugi e il loro figliolo, che dormivano nelle loro stanze. La famiglia e' riuscita a dare l'allarme e a mettersi in salvo, ma non il cane. Quando i vigili del fuoco di Vasto (Chieti), hanno infatti domato il rogo, hanno trovato in un cantuccio della cucina il cane, privo di vita. Era morto per asfissia. L'episodio ha commosso tutto il paese, a conferma del detto che il cane e' per davvero l'amico piu' fedele dell'uomo. -

mercoledì 12 dicembre 2007

La "pet therapy" fa bene ai malati di Alzheimer

2/12/2007
ROMA Il cane si conferma il migliore amico dell’uomo, anche di quello malato di Alzheimer, che grazie a lui migliora in attenzione, interazione con l’esterno, memoria. La Pet Therapy, ovvero la terapia diretta a soggetti con handicap, il cui scopo è di eliminare uno stato di malattia o ridurne gli effetti negativi sulla salute e più in generale di migliorare la qualità della vita e lo stato generale di benessere, ha infatti effetti concreti sui malati di Alzheimer. Sono i risultati della prima esperienza italiana di Pet Therapy sui malati di Alzheimer illustrati al Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria a Firenze. In particolare la presenza di animali domestici si riflette positivamente su alcuni parametri comportamentali e cognitivi dei pazienti affetti da Alzheimer ricoverati presso strutture ospedaliere. I risultati dell’esperienza condotta per otto anni dall’Istituto Geriatrico Cà Industria di Como, la prima di questo genere in Italia, sono stati illustrati dal dott. Giovanni Bigatello: «Nella nostra esperienza la seduta si tiene in un apposito locale, dove ognuno dei ricoverati nel Nucleo Alzheimer viene invitato ad accarezzare e a spazzolare il cane, a porgergli piccoli bocconi, a camminare tenendolo al guinzaglio. Viene inoltre richiesto di rievocare possibili ricordi ed esperienze con animali e di rispondere a domande semplici, prevalentemente inerenti l’animale. Nel complesso abbiamo riscontrato un marcato miglioramento dell’attenzione e dell’interazione tra i ricoverati, una riduzione dei disturbi comportamentali, un miglioramento del tono dell’umore e spesso un’interazione verbale pertinente al contesto. In particolare, è stato riscontrato un miglioramento statisticamente significativo nell’ambito del linguaggio. Sembrerebbe inoltre confermata una lieve riduzione delle alterazioni cognitive», ha spiegato Bigatello. Il geriatra ha sottolineato che nei pazienti dementi, il senso di solitudine e abbandono, cui consegue quasi obbligatoriamente uno stato di depressione più o meno manifesto, è uno dei problemi assistenziali maggiori. Da un recente studio pubblicato sul Journal of American Geriatric Society risulta che gli anziani possessori di animali da compagnia presentano un maggior benessere sotto il profilo psicologico e una maggior capacità a svolgere le attività della vita quotidiana rispetto ai coetanei che non posseggono animali. Altri studi segnalano effetti favorevoli sotto il profilo cardiovascolare, come una riduzione della pressione arteriosa nei possessori di cani.

I cani possono distingueree categorizzare le fotografie

12/12/2007 -
E' IL RISULTATO DI UN ESPERIMENTO CONDOTTO DALL'UNIVERSITA' DI VIENNA

Quattro animali hanno dimostrato di saper elaborare concetti astratti
L’amore del cane, la sua abilità ad abbaiare quando c’è un estraneo e la sua astuzia nel riportare un bastone lanciato dal padrone sembrano essere nulla in confronto alla reale intelligenza di cui dispone il nostro amico a quattro zampe. Alcuni scienziati austriaci hanno individuato una particolare abilità in quattro cani tenuti sotto osservazione: la capacità di raggruppare oggetti in categorie. In passato gli studiosi pensavano che solo gli uccelli e altri primati fossero in grado di raggiungere quel tipo di obiettivo, ma i cani in questione li hanno smentiti. In particolare i quattro cani sono stati educati a utilizzare un schermo che permette, con il tocco, di scegliere fra due immagini che vengono visualizzate contemporaneamente all’animale. Le immagini riportavano in un caso un cane e nell’altro un paesaggio. I cani in questione potevano effettuare la scelta toccando con il proprio naso lo schermo in direzione di una delle due immagini.Se i cani sceglievano l’immagine dell’animale, ricevevano un biscotto (stimolo positivo). Se sceglievano il paesaggio, dovevano attendere e riprovare la scelta. Friederike Range, dottoressa austriaca che ha collaborato al progetto di ricerca insieme ai suoi colleghi dell’Università di Vienna, ha detto: «Noi sapevamo che i cani sono in grado di categorizzare elementi quali il “cibo” e i “nemici” in base alla loro esperienza, ma questo risultato dimostra come i cani siano in grado, più o meno, di elaborare concetti astratti nella propria mente come per esempio “il cane”». L’esperimento, infatti, ha avuto anche una versione più evoluta per mettere alla prova questa considerazione: in una seconda fase, nelle foto mostrate agli animali è stata aggiunta una difficoltà in più in quanto a fianco della solita immagine del paesaggio è stata aggiunta una foto che ritraeva un cane all’interno del paesaggio. I quattro cani osservati hanno però continuato a scegliere l’immagine contenente il cane, senza quindi cadere nell’inganno. Rimane però ovviamente una domanda a cui gli scienziati a cui non hanno dato risposta: “I quattro animali si sono resi conto di guardare l’immagine di un cane?”. Questo magari sarà oggetto di un prossimo esperimento.

sabato 10 novembre 2007

L’Italia conquista due medaglie in Agility

Tre giorni con i migliori binomi d’Europa e oltre, ma anche dilettanti che si divertivano con il proprio cane da compagnia. Infatti una delle caratteristiche di questo particolare campionato è proprio la “non professionalità” di alcuni dei partecipanti. A differenza del Campionato Mondiale, dove si vedono competere solo i migliori rappresentanti dell’Agility di ogni singolo paese, agli EO abbiamo visto anche “semplici” conduttori con “semplici” cani, in perfetto spirito Agility for Fun, ovvero Agility come divertimento.Sicuramente da ricordare la cerimonia di apertura, ancora più emozionante delle classiche sfilate delle nazioni perché a inizio corteo c’erano i bravissimi ragazzi della squadra italiana Junior capitanati dal loro leader Jean-Pierre Cavicchioli, freschi di tutte le medaglie vinte pochi giorni prima al campionato Junior 2007 di Ostenda in Belgio. Seguivano poi tutte le nazioni in ordine alfabetico, ma diversamente dalle consuete sfilate, dove il pubblico può vedere la bandiera della nazione e subito dietro una decina di persone al massimo, ovvero la squadra rappresentante quella nazione, al Campionato Europeo, dietro allo stendardo del proprio paese, venivano tutti i rappresentanti di quel paese. Il sabato mattina ha preso il via la competizione vera e propria: fin dalle prime luci dell’alba una veduta aerea del “Lago delle Sette Fontane” lo avrebbe fatto assomigliare ad un formicaio: decine di volontari arrivati da tutta Italia correvano da ogni parte per finire di mettere a punto gli ultimi dettagli e sopperire alle carenze della struttura che ci ospitava. Sicuramente i meriti per la riuscita di questa manifestazione vanno tutti a loro: i volontari. Tutti, arruolati dalla onnipresente Simona Buffoli e coordinati da Angelo Lione, hanno fatto un lavoro fantastico.Quattro campi che funzionano in contemporanea sono una bella sfida da gestire, e l’organizzazione italiana ha dimostrato di essere in grado di superare anche questa dura prova. Il primo giorno è stato dedicato alle prove individuali: una prova di Agility e una di Jumping che creavano una classifica interna al paese d’origine dei concorrenti dalla quale si attingeva per la scelta dei concorrenti per la finalissima della sera. Il caldo ha sicuramente messo alla prova non solo i concorrenti ma anche e soprattutto i giudici: un plauso ai giudici di questo campionato: Sergio Ascenzi, Fulvio Frixione, Carlo Oppizzi, e agli stranieri Rolf Graber e Iveta Lukacova, che non hanno mai abbandonato il terreno di gara fino a tarda sera. Una giornata intensa di gare. Binomi di tutti i livelli, che sul terreno sabbioso si sono messi alla prova sportivamente, senza risparmiarsi. E la selezione c’è stata: alla finalissima solo i migliori hanno avuto l’accesso. Ricordiamo gli italiani che sono riusciti ad entrare nella lista per la sfida decisiva per il titolo di Campione Europeo 2007: Small: Luca Raimondi con Nice Blocker Ori, Luisa Serafini con Fanta e Orietta de Palo con Sissi-B.Medi: Antonio Pancera con Blacky, Silvia Timolina con Niki , Emilio Comina con Obelix, e grazie al podio in Jumping anche Veronique Toniolo con Asterix (gli ultimi due ci rappresenteranno anche ad Hamar, al prossimo campionato del Mondo)Large: Francesca Belladonna con Darkstar, Ezio Bertuletti con Affinity del Mulino Prudenza, Vittorio Papavero con Debelisi Piece of Cake e grazie al podio nella prova di Agility anche Michaela Cerna con Jack (in questo caso tutti i selezionati difenderanno i colori italiani al prossimo Campionato Mondiale di Hamar).La finale è stata indubbiamente un evento molto suggestivo: si è svolta al calar del sole su un unico campo e con la maggiore partecipazione di pubblico rispetto a tutte le altre prove. Da questa prova sono usciti i campioni d’Europa 2007 che sono: per la categoria Small il binomio russo Morugova Julia con Bidzh, per la categoria Medium: la slovena Bonac Polona con Sja-Ozugrato Buzavirag e vice campionessa europea troviamo la nostra italianissima Veronique Toniolo con il suo fantastico Asterix detto Dust, un binomio che è stato confermato per il secondo anno consecutivo nella formazione nazionale italiana; per la categoria Large troviamo sul gradino più alto del podio il giovane tedesco Boogk Silas con Back of Kevins Land ed al secondo posto il nostro Ezio Bertuletti con la sua Affinity del Mulino Prudenza detta Penelope Cruz. Quindi due italiani vice campioni europei alla chiusura della prima giornata di gare.La domenica mattina è il giorno delle prove a squadre: ognuna compete con quattro binomi, ma solo i tre risultati migliori vengono presi in considerazione ai fini della classifica, e questo comporta tempi decisamente più lunghi del solito per la pubblicazione delle classifiche. Ma anche in questo caso l’ausilio dei volontari è stato fondamentale per la risoluzione dei problemi e la velocizzazione dell’uscita dei risultati. Inoltre nelle competizioni a squadre le categorie Small e Medi gareggiano insieme.Purtroppo per gli italiani non va benissimo, dopo i successi e i podi del sabato ci aspettavamo ancora qualche medaglia, ma purtroppo la fortuna non ci assiste.Tra le autorità presenti menzioniamo Petitdidier, il presidente della commissione Agility FCI, che ha voluto essere presente ad ogni momento di questo primo Campionato Europeo riconosciuto dalla FCI e poi l’inventore di questa manifestazione e della sua formula, Bernd Hueppe, delegato FCI per questo evento insieme a Paolo Meroni. La manifestazione si è quindi conclusa con un bilancio sostanzialmente positivo, sia per i risultati conseguiti che per la dimostrazione di capacità organizzative che l’Italia ha portato a casa. Con un numero così alto di partecipanti e il regolamento EO, forse un po’ troppo macchinoso per poter rendere lo svolgimento più rapido, tutto è finito sostanzialmente bene. Va reso sicuramente merito a tutto il comitato organizzatore, e in particolare al suo responsabile cav. Bruno Piccinelli, per aver saputo gestire un avvenimento di questa portata al meglio.

Paola Barsanti (Da I Nostri Cani)

A San Mauro a Mare agility da spiaggia

Caldo, estate, tempo di vacanze, viaggi e mare. E quindi anche l’Agility si trasferisce sulle spiagge italiane.Un esperimento interessante che ha coinvolto l’associazione cinofila Lago Riviera di Rimini, l’agenzia vacanze Brezza di Mare di San Mauro Mare e centinaia di Agilitisti provenienti da tutta Italia, curiosi di provare questa nuova esperienza. Nuova perché di gare di Agility ufficiali su spiaggia non se ne erano viste prima: mai si era vista una gara in riva al mare. Infatti, grazie al lavoro instancabile dei bagnini degli stabilimenti balneari Brezza di Mare, la spiaggia di San Mauro Mare, in occasione delle Giornate di Gulì (manifestazione in sostegno dei canili emiliani), è stata scavata, spianata e ripetutamente bagnata, per permettere lo svolgimento della manifestazione nel migliore dei modi possibili.E tutto è andato al di là di ogni più rosea aspettativa. I giudici della manifestazione, cavalier Bruno Piccinelli e Sergio Ascenzi, hanno montato percorsi impegnativi non tanto per i cani quanto, purtroppo, per i conduttori. I cani infatti hanno reagito benissimo a questa nuova superficie che dava loro la possibilità di avere una maggiore aderenza al terreno e quindi una maggiore spinta, i conduttori nella maggior parte dei casi si sono trovati appesantiti da questo fondo decisamente inusuale e incapaci di correre come di consueto. L’affluenza di pubblico è stata quella delle grandi occasioni: a centinaia affollavano la spiaggia incuriositi dalla spettacolarità dell’evento. Molti passanti si sono fermati estasiati dal feeling che si viene a creare su di un campo di agility tra il cane e il suo conduttore.Una bella vetrina per far conoscere l’Agility italiana a tutti, non solo gli addetti ai lavori, ma anche alla gente comune che affollava le spiagge romagnole per il ponte del 1° Maggio. L’esperienza è stata molto gradita anche agli Agilitisti stessi: molti alla fine della manifestazione chiedevano di mettere subito a calendario la gara anche per l’anno prossimo. La speranza di tutti è che non solo questa gara così inusuale sia ripetuta l’anno prossimo, ma anche serva da esempio ad altri club organizzatori per riuscire a portare l’Agility al di fuori dei soliti contesti.Un ringraziamento particolare va al Club Charlie Dog (che ha coadiuvato il C.C. Lago Riviera nell’organizzazione e nella segreteria della gara), a tutti i bagnini delle spiagge Brezza di Mare, a Tania Castelli (che con pazienza infinita ha trovato un alloggio a tutti i partecipanti), al delegato ENCI W. Bettelli, ai giudici Piccinelli e Ascenzi e a tutti coloro che si sono spesi per il buon fine della manifestazione.

Paola Barsanti (Da I Nostri Cani)

sabato 6 ottobre 2007

Pet-Therapy: in classe con i disabili

Per il diploma di dottore a Fido bastano solo due anni
Due Golden RetrieverCani da pet therapy non si nasce ma si diventa. Per il titolo di "dottore" anche i nostri amici a quattro zampe devono studiare. Decisamente innovativi in questo campo sono i corsi dell' Ancapet, patrocinati dal Senato e dall'Università di Sassari. La sfida si chiama I disabili, il cuore della classe, e prevede la presenza di disabili nella formazione di operatori e cani e inoltre consente agli animali di abituarsi a posture, gestualità, toni di voce diversi.Cani a scuola fin da cuccioli - Le predisposizioni caratteriali sono fondamentali per diventare animali da pet therapy. Sono spesso privilegiati Labrador e Golden Retriever: la razza dà la garanzia di un'attitudine ma non è escluso che possa esservi predisposto un meticcio. "Già a due mesi - spiega il fondatore dell'Ancapet, Luigi Polverini, - i cuccioli devono imparare i primi rudimenti, l'educazione e il metodo di apprendimento. La novità del corso sta anche nell'approccio zooantropologico. L'animale è visto nella sua capacità terapeutica e nella possibilità di attivare benefici nel fruitore". Cani "dottori" in due anni - Dopo due anni di tirocinio i cani sono abilitati a svolgere la disciplina nata negli Stati Uniti e portata in anni recenti in Europa. Gli animali lavorano principalmente su persone con patologie precise: autismo, depressione, anoressia e bulimia, fobie. E i risultati sono sorprendenti. "Ma la pet therapy - precisa l'etologo - va considerata sempre come una co-terapia, un ausilio alle cure prescritte dal medico". Il cane da assistenza - In cosa si differenzia il cane da pet therapy da quello da assistenza? La formazione inizialmente è la stessa, mentre si distingue nella parte finale. Inoltre l'animale da pet therapy generalmente vive con l'operatore. Quello da assistenza vivrà con il disabile, aiutandolo nel quotidiano. Cosa sono in grado di fare questi assistenti a quattro zampe? "Innanzitutto, e non è poco, non ti giudicano per il tuo stato - afferma l'etologo -. Poi svolgono i compiti più incredibili: aprono il frigorifero, prendono la cornetta del telefono, accendono la luce, ti aiutano a rialzarti se cadi o a vestirti, così come sono capaci di attivare un salvavita (tipo quelli che si appendono al collo)". I futuri operatori - La formazione degli operatori dura un anno e alla scuola si accede attraverso un test. Le materie di studio sono diverse: dalla psicologia alla veterinaria. Nelle lezioni pratiche i cani vengono portati dai disabili e dai normodotati nei centri commerciali o in metropolitana perchè è nei luoghi affollati che gli animali devono dare il meglio ed imparare a gestire situazioni che si ritroveranno ad affrontare in futuro. Alla fine del corso gli aspiranti operatori presentano un progetto: una commissione ad hoc deciderà se sono pronti ad operare in questo settore del sociale. (Da tiscali.animali.it)

Cani e gatti nei luoghi pubblici

Ecco la differenza tra paesi più o meno civili
Pochi giorni fa, mi trovavo in fila alla cassa di un supermercato. Mi accorgo che si è formato un capannello di persone attorno a un passeggino tenuto stretto da un'anziana signora. Mi avvicino al gruppetto, un po' per vedere se occorre aiuto e un po' per curiosità. La "nonna" sta apparentemente bene e dimostra una buona situazione neuronale perché discute, mediante un invidiabile eloquio, con una cassiera che fatica ad arginare un torrente di parole, espresso in modo civile quanto autoritario.
A questo punto non mi resta che dare un'occhiata all'oggetto del contendere. Tra panni e copertine, spunta un piccolo musetto con due orecchie pelose che sgrana gli occhi senza profferire verbo. D'altronde difficilmente avrebbe potuto prendere parte alla discussione, e non tanto per l'età, quanto perché più che abbaiare non gli sarebbe uscita parola alcuna dalla gola. Si trattava infatti di un minuscolo Yorkshire, straniero senza permesso di soggiorno in quel luogo dove, sulla porta d'entrata, abbondano i cartelli con una barra rossa sulla silhouette di un cane: "Io non posso entrare".
Quando l'anziana esce, la raggiungo e scambio due parole. Si tratta di un'insegnante universitaria in pensione, che vive sola attanagliata dalle sue artrosi. Mi spiega: "Dove lo lascio il cane, quando vado a fare la spesa? Lo lego in strada al palo che sostiene il cartello del divieto di parcheggio? Sa, io ne approfitto per fargli fare i suoi bisognini (e mi mostra sacchetto e paletta) e fare la spesa in un'unica uscita. Ho due piani di scale da fare e le assicuro che, per le mie articolazioni, è un vero tormento. Cosa sosterrebbe a questi colossi della distribuzione mettere all'entrata pochi box sorvegliati, dove potere "parcheggiare" il proprio cane?"
Il problema dell'accettazione di animali domestici, all'interno di luoghi e mezzi pubblici, sale, ogni tanto, agli onori della cronaca magari quando c'è di mezzo una persona nota. Il recente episodio di Belle, il cane della mamma di Serena Grandi, rappresenta un esempio illuminante. Belle, un piccolo Carlino di 9 Kg, aveva un biglietto per viaggiare, accanto alla sua proprietaria, su un bus che partiva da Bologna e arrivava a Napoli. A Napoli ci è arrivata, morta purtroppo perché l'autista si è rifiutato di prendere il cane a bordo, se non stivato nel bagagliaio tra valige e zainetti, dove un colpo di calore ha messo fine alla sua vita e ha ferito gravemente la signora Faggioli in uno dei suoi più profondi affetti. Il bus era mezzo vuoto e dotato d'aria condizionata.
Posso capire che vi siano luoghi pubblici dove debba essere interdetta l'entrata per gli animali domestici, ma rimane incomprensibile, per un paese civile, questa sorta di atavico terrore nell'ospitare i cani in esercizi commerciali, ristoranti, alberghi, spiagge, taxi, bus, treni e aerei, anche quando gli animali sono bene educati, come i loro proprietari. In Germania, Austria, Svizzera, Francia, nessuno si scandalizza se un barboncino dormicchia sotto il tavolo del ristorante. Qui esce immediatamente il proprietario che farfuglia, quasi tarantolato, di malattie, pericoli e improbabili tragedie. Anche da questi comportamenti si nota la differenza tra paesi più o meno civili.
Oscar Grazioli (Da tiscali.animali.it)

venerdì 28 settembre 2007

Alimentazione casalinga al naturale

Alimentazione Ambretta

COLAZIONE: Ricotta mescolata con un goccino di acqua calda, giusto perchè non sia fredda, con un po' di cereali soffiati. Yogurt con moderazione (lo faccio io col latte bio)
CARBOIDRATI: Riso, Miglio, Farro, naturalmente anche Grano tenero e Mais. I cereali soffiati destinati ai cani subiscono processi di lavorazione che a quanto pare li impoveriscono, quindi col biologico per uso umano si evita questo rischio, insieme, si spera, agli OGM

CARNE: Cavallo adulto, Agnello, Manzo adulto. In seconda scelta Tacchino e Pollo. Assolutamente da evitare vitello e maiale.
PESCE: Pesce azzurro, soprattutto Alici i cui spinettini possono essere mangiati senza danni, attenzione invece e tutti gli altri: pulirli bene. Orata, Branzino, Ombrina, Dentice, Coda di rospo, Sogliola, Merluzzo, Persico, Pesce spada, Piovra e Polpo. Con molta moderazione: Crostacei (allergizzanti). Assolutamente no i molluschi.
LATTICINI: Ricotta, Mozzarella.

UOVO un uovo la settimana, il tuorlo può essere crudo, ma l’albume cotto. Per comodità dare un uovo cotto una volta la settimana.

VERDURE SI: Cucurbitacee, prevalentemente Zucchine e Zucca (splendida in caso di intestino pigro, fa bene senza far venire mal di pancia). Carote (cotte) Legumi, prevalentemente Fagiolini, gli altri meglio che siano passati per via della buccia VERDURE NO: Solanacee, cioè patate, pomodori (credo per via degli alcaloidi, sostanze tossiche). Crucifere, cioè cavoli, cavolini, broccoli ecc. Verdure a foglia verde. Soia

FRUTTA: Tutta, tranne kiwi. Fragole con molta moderazione (sono potenzialmente allergizzanti)

OSSA & SFIZIOSITA' VARIE: Dal macellaio di fiducia fatevi tagliare un femore di bovino adulto a rotellone, che metterete a congelare. Una volta a settimana circa cuocetene uno in acqua, che potrete usare per cuocere riso e miglio. Finchè è "nuovo" glielo do' solo per qualche ora sennò la polvere ossea le fa stitichezza. Quando è ormai strapulito glielo lascio in giro per casa, ogni tanto se lo va a cercare e se lo rosicchia rilassandosi. Un osso nuovo è ottimo quando uscite ad es per qualche ora, non baderà minimamente alla vostra assenza...

Per avere sempre a portata di mano qualche premio per farle fare o non fare qualcosa, tengo a portata di mano in cucina una ciotolina con cornflakes senza zucchero e fette biscottate spezzettate, crosta della pizza (ne va pazza), pane secco, pane cosiddetto"biscotto" (si usa da noi in veneto).
Ovviamente mai cose dolci nè tantomeno cioccolato: contiene teofillina, tossica per i cani. se proprio volete darglielo se ne trova nei negozi per animali senza teofillina.
COTTURA: solo cibo cotto a vapore o lesso se utilizzate l'acqua di cottura, no griglia nè arrosto (pesante)

E' DIFFICILE TUTTO CIO'?
In realtà è più complicato a dirsi che a farsi. Una volta ogni tanto ad es. compro i vari ingredienti. Carne, verdura e pesce li taglio a pezzettoni tipo spezzatino e li metto in freezer in piano così non si attaccano. Riso e miglio li cuocio ogni tanto, faccio una sorta di palline e congelo anche quelle. Al momento dei pasti in un pentolino di acciaio metto un po' d'acqua e faccio quindi una minestra con pastina o miglio o riso, rotelline di zucchine o carote ad es, e un pezzetto di carne o il pesce. Vi assicuro che è un attimo.

INVERNO: Un giorno carne e un giorno pesce. ESTATE: Tre giorni pesce e un giorno carne.
Un giorno la settimana sostituire le proteine con un uovo cotto.COLAZIONE: Ricotta mescolata con un goccino di acqua calda, giusto perchè non sia fredda, con un po' di cereali soffiati. Yogurt con moderazione.

venerdì 21 settembre 2007

Usa: divieto di abbaiare per i cani

20/9/2007

E' l'incredibile decisione presa da una città della Florida
WASHINGTON In una città della Florida è stata emessa un’ordinanza che vieta ai cani di abbaiare. A Mount Dora, in Florida, esisteva già un provvedimento comunale che impone ai cani di non abbaiare per più di 5 minuti consecutivi.Ma il consiglio comunale sta per adottare adesso una norma ancora più restrittiva: i padroni dei cani che abbaiano per più di 3 volte nell’arco di 24 ore potranno essere denunciati per disturbo della quiete pubblica. Il latrato dei cani sarà considerato disturbo alla quiete pubblica come la musica a tutto volume o il rumore provocato da varie apparecchiature elettriche.Non è stato ancora deciso il modello sanzionatorio di questa nuova normativa, ma leggendo quello attuale c'è da aspettarsi grande fantasia. L'attuale legge, infatti, prevede che se il cane abbaia per più di 10 minuti continuativamente o per 30 minuti in maniera "non continuativamente", il proprietario riceve un primo richiamo, per poi dover pagare una multa di 125$ la seconda volta e 250$ per tutte le successive trasgressioni.
Fonte: La Stampa

martedì 28 agosto 2007

ANIMALI: INVECCHIA POPOLAZIONE CANI E GATTI, DEMENZA SENILE

(ANSA) - SYDNEY - Invecchia la popolazione umana in Australia, e con essa gli animali di compagnia, cani e gatti, che sempre piu' spesso soffrono di demenza senile, dimenticano i loro padroni e soffrono di sonni agitati. Lo rivela una ricerca del direttore dell'Australian Small Animal Veterinary Association, Matthew Miles, secondo cui ''la disfunzione cognitiva con il progredire dell'eta' e' notevolmente simile a quella che colpisce le persone''. Lo studio, pubblicato sul Journal of Small Animal Practice, riferisce che ''il 28% dei gatti dagli 11 ai 14 anni sviluppa almeno un problema comportamentale di tipo geriatrico. La frequenza aumenta di oltre il 50% per i gatti di 15 anni e piu'''. Fra i sintomi caratteristici, oltre alla perdita di memoria ed al sonno disturbato, ''urinare e defecare in modo non appropriato'' e per i cani abbaiare senza motivo. Lo studio dei cervelli di gatti anziani ha rivelato segni di disfunzione cognitiva che puo' essere causata dal deposito di placche beta-amiloidi, le stesse che si accumulano del cervello dei pazienti umani di Alzheimer. Miles sostiene che viziare cani e gatti con cibo migliore, cure mediche e vita comoda significa che essi vivono fino al 10% di piu' di quanto avvenisse alcuni decenni fa. Il ricercatore prevede che i progressi della tecnologia usata per diagnosticare la demenza negli umani, come risonanza magnetica e Tac, la renderanno sempre piu' disponibile agli animali di compagnia. Per i padroni disposti a spendere, alcuni veterinari in Australia sono gia' dotati del macchinario, e gia' eseguono anche chirurgia cerebrale e a cuore aperto.

© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati

sabato 7 luglio 2007

Ospedale pubblico per animali? Ora anche in Italia...

A PADOVA IL PRIMO OSPEDALE PUBBLICO PER CANI E GATTI
PADOVA - Nasce a Padova il primo pronto soccorso pubblico, con tanto
di terapia intensiva, per cani e gatti. Sorgera' all'interno del
campus universitario dell'Agripolis, a Legnaro (Padova), e disporra'
di dieci ''posti letto'' per animali che necessitano di un'assistenza
veterinaria particolare.

La facolta' di Agraria dell'universita' ha avanzato la richiesta
all'ateneo patavino per il riconoscimento ufficiale di Ospedale
veterinario. Funzione che il centro interdisciplinare veterinario
dell'Agripolis di Legnaro in realta' svolge gia', in day ospital,
accogliendo annualmente 3.500 pazienti speciali, animali d'affezione
come cani, gatti, ma anche d'allevamento, come cavalli, mucche,
maiali.

Pazienti a quattro zampe che solo qui possono essere seguiti con
competenza e macchinari all'avanguardia per problemi che vanno
dall'ortopedia alla neurologia, dall'oculistica alla dermatologia.
Presto nel polo sanitario padovano verranno attivate nefrologia ed
emodialisi, mentre per la ristrutturazione degli edifici nei quali
prendera' vita - da settembre - il primo ospedale veterinario,
l'universita' ha gia' stanziato 150 mila euro.

mercoledì 27 giugno 2007

L'agility dog

L’Agility? Un gioco bellissimo.Dietro a quella manciata di secondi passati a districarsi tra gli ostacoli del campo di gara si nasconde però un addestramento completo, impegnativo e rigoroso al pari di tutte le altre discipline cinofile.Agility è proprio questo: lavorare insieme, imparare a superare tutti gli ostacoli, le difficoltà, giocando e divertendosi. Con un sogno: conquistare il podio…AFFRONTARE GLI OSTACOLI SENZA STRESSI! Il primo problema è convincere il vostro cane a superare tutti gli ostacoli. I tunnel sono divertenti, i salti sono facili. Può essere più difficile la palizzata, la basculla, la ruota. Lo slalom richiede un impegno costante, per diversi mesi. In questa prima fase il vostro criterio non è ancora la velocità, ma la precisione e la motivazione. Il cane deve imparare ad affrontare gli ostacoli senza sbagliare, e avere una voglia matta di entrare sul campo per giocare con voi. Non spingete il cane sui salti, non serve per aumentare la sua motivazione. Inoltre peggiora la sua capacità di concentrarsi sull’esercizio e sui vostri comandi.Lavorate con serenità, senza stress. Rinforzate il cane quando esegue l’esercizio nel modo corretto. Evitate di farlo sbagliare. Non usate MAI metodi che prevedono stress o coercizione. Alcuni cani recuperano, molti no. Non affrettate i tempi. Fuori dal campo allenatevi a comunicare con il corpo: il cane deve imparare a girare di 90° e 180° seguendo il movimento del vostro braccio. In questa fase il cane non capisce ancora cos’è l’Agility, esegue solo degli esercizi. In Agility fino ad oggi sono esistite due categorie: mini (cani di taglia inferiore a 40 cm) e standard (cani di taglia superiore ai 40 cm). Dal 2002 sono previste tre categorie: mini (fino a 38 cm), intermedia (da 38 a 45 cm) e standard (superiore a 45 cm). Questo per dare una possibilità alle razze che negli ultimi anni hanno sofferto della competizione con il velocissimo Border Collie. IL PERCORSO: PREPARATEVI A LAVORARE!Superare gli ostacoli non è fare Agility. Solo quando cominciate ad affrontare i primi percorsi, capirete che chi lavora non è solo il cane. Siete anche voi. Dovete essere al posto giusto nel momento giusto. Dovete guidare il cane con il corpo e la voce. Questo è il momento in cui sia voi che il vostro cane scoprite davvero cos’è l’Agility. Il cane impara a guardare avanti, verso gli ostacoli. Impara anche a tenere un occhio e un orecchio su di voi, a seguire le vostre indicazioni.Voi scoprite che l’Agility richiede velocità, precisione, concentrazione. Non al cane: a voi!Concentratevi sul percorso prima di partire. Concentratevi su ogni ostacolo durante il percorso. Non date mai niente per scontato. Rimanete concentrati, e continuate a lavorare fino all’ultimo ostacolo. L’Agility non perdona i pigri! Non prendetevela con il cane per eventuali errori: ci vorranno mesi, anni, prima di raggiungere un buon affiatamento. Rimanete positivi. Lavorate per pochi minuti di seguito, non stressate il cane. Non lavorate se non siete sereni e concentrati. Continuate a curare la precisione e la motivazione. La velocità dipende dalla qualità del vostro lavoro, e dalle attitudini del cane. Potete migliorare solo il primo fattore! L’Agility è una disciplina aperta a tutti i cani, compresi i meticci. Proprio per i meticci c’è chi si batte per evitare che vengano esclusi dalle gare. Negli ultimi anni è aumentata la competizione, e c’è ormai chi sceglie un cane “per fare Agility”. I preferiti sono i Border Collie negli standard, gli Shetland e i barboncini nei mini. Per fortuna non basta avere un buon cane per vincere: dovete lavorare duro, lavorare bene, e creare una intesa perfetta. I SEGRETI DEI CAMPIONINon lavorate mai da soli. La maggior parte degli errori dipende dalla conduzione: siete nel posto sbagliato, date il comando in ritardo o in anticipo, spostate male il peso, eseguite un movimento scorretto… Solo chi vi guarda può spiegarvi qual è la reazione del cane alle vostre azioni. Rispettate i tempi di apprendimento. Non lavorate troppo a lungo, anche se il cane sembra averne ancora voglia. Per alcuni cani una pallina è uno stimolo a continuare a correre anche quando sono stanchi e stressati. Aumentate le difficoltà gradualmente, fate in modo che il cane sia sempre in grado di affrontare l’esercizio senza errori e senza stress. Rimanete rilassati, concentrati e positivi. Se siete stanchi, tesi e nervosi, evitate di allenarvi. Tirate la pallina al vostro cane, portatelo a fare una passeggiata. Fate qualunque cosa, ma NON lavorate. Organizzate il lavoro. Riuscire ad affrontare un percorso non è che l’inizio. Il bello, e il difficile, comincia adesso! Dovete lavorare a: invio in avanti, discriminazione degli ostacoli, cambi di direzione, velocità, zone di contatto, entrate di slalom, tecniche di conduzione. Curate la preparazione fisica. Non potete pretendere che il vostro cane salti e corra ogni volta che vi fa comodo. Dovete fare in modo che arrivi all’appuntamento preparato. Tenetelo magro, e tonico. Portatelo a fare lunghe passeggiate in libertà, su terreni diversi. Scaldate il cane prima dell’allenamento e della gara (5 minuti al passo minimo). Smettete di fumare e cercate ogni tanto di correre con il vostro cane. Create un’ottima intesa con il cane. L’agonismo richiede tanto lavoro. Ma il lavoro non basta. Alla fine i migliori conduttori sono quelli che hanno una intesa più forte con il loro cane, sanno valorizzare i suoi pregi, sanno trasmettere amicizia, affetto, gioia. Sanno dare, oltre a chiedere. Lavorate duramente, ma non dimenticate mai il divertimento e l’amicizia.
Tutti i diritti riservati a Waggingweb.com

Obedience

L’Obedience è una disciplina democratica. Per potervi allenare non avete bisogno di un grande campo, di ostacoli, di un figurante o di attrezzatura costosa. Tutto quello che vi serve sono 5 conetti, due riportelli, un salto, qualche pezzetto di legno e… un cane.Tutti i cani possono partecipare, compresi i cani senza pedigree. E tutti i conduttori possono gareggiare, non avete bisogno di correre o di fare tanta strada per lavorare il cane.Vi basta un giardino, un parco, persino il soggiorno può andare bene.
Questa disciplina si è sviluppata dagli anni Trenta negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e nei Paesi Scandinavi. Questi paesi non avevano una tradizione negli sport di utilità e difesa (prove che prevedono che il cane attacchi un figurante), e svilupparono quindi dei programmi di gara di sola obbedienza. L’addestramento e la gara mettevano in risalto l’addestramento del cane, il suo affiatamento con il conduttore. L’obbiettivo era anche divulgare l’addestramento come strumento per avere una migliore gestione e comprensione del cane. Stati Uniti, Gran Bretagna e Paesi Scandinavi svilupparono programmi nazionali, che ancora oggi si differenziano negli esercizi. Come abbiamo visto, in una gara di Obedience sono previsti esercizi di sola obbedienza. Questo significa che cane e conduttore devono affrontare e superare degli esercizi, ottenendo un punteggio per ogni fase della gara, e una qualifica finale. Il programma europeo, riconosciuto dalla FCI, prevede in classe 3: la condotta alle tre andature (passo normale, di corsa e passo lento), le tre posture durante la condotta (seduto, terra, in piedi), la chiamata con due fermate (a terra e in piedi), l’invio al cono e al box (il box è un quadrato di 3 x 3 delimitato da 4 conetti), il riporto direttivo (il cane viene prima inviato al cono, quindi a prendere un riportello a destra o sinistra), il riporto sul salto (il riportello è di metallo), la discriminazione olfattiva (il cane deve riportare il legnetto toccato dal conduttore riconoscendolo tra altri 5), e le posture a distanza (il cane cambia per 6 volte postura a 15 metri, seduto, terra, in piedi, senza avanzare o arretrare). In Italia l’Obedience viene scoperta da una manciata di intrepidi conduttori nei primi anni Novanta. Nel 2000 viene riconosciuta dall’Enci, e diversi centri cinofili iniziano a proporre dei corsi. Benché il numero di partecipanti sia cresciuto negli ultimi anni, l’Obedience in Italia non ha avuto il successo che ha avuto in Francia, o nei paesi che vantano una tradizione di lunga data. La ragione principale è che nel nostro paese manca una cultura dell’addestramento all’obbedienza, che viene considerata difficile, ma soprattutto noiosa.Che palle! È il commento più frequente quando parlate di Obedience. E invece no. Il bello dell’Obedience è proprio riuscire a far diventare divertenti gli esercizi di obbedienza, esercizi che in se possono sicuramente risultare noiosi per cane e conduttore. L’Obedience richiede tanta testa e poche braccia, testa per capire il cane, per riuscire a costruire insieme un risultato altamente preciso e affidabile. Tutto questo è possibile solo se si lavora rispettando il cane: la qualità di lavoro è niente senza qualità di rapporto. Perché fare Obedience?Il vostro cane sonnecchia felice sul divano, o langue in giardino. Lo portate ai giardinetti, e gli tirate la pallina. Avete seguito un corso di educazione e ha imparato a sedersi, mettersi a terra e camminare al fianco quando gli dite “piede!” (ehm… più o meno). O magari siete già impegnati nell’Agility o nel percorso per ottenere un brevetto.Che volere di più? Cosa può darvi l’Obedience?Dal punto di vista del cane, l’Obedience può essere una occasione per allenare la mente, e non solo il fisico, per imparare abilità utili in gara come nella vita quotidiana, per avere la possibilità di avere tutta la vostra attenzione per se.Dal vostro punto di vista, l’Obedience vi costringe ad essere onesti. Se la vostra qualità di lavoro non è eccellente, e se il vostro rapporto con il cane non è eccellente, scordatevi la gara. Ogni allenamento di Obedience vi mette di fronte ai vostri limiti, e vi spinge a lavorare per andare oltre. Chiamare un cane ai giardinetti non è davvero difficile se siete in grado di fare una chiamata con due fermate! Dove cominciareAnche se potete davvero lavorare in soggiorno o ai giardinetti, l’Obedience è una disciplina sportiva complessa. Se avete una minima ambizione di partecipare a una gara, è utile confrontarsi con persone che hanno già costruito con il proprio cane gli esercizi della classe 3. Un errore di impostazione può costare caro, dato che per costruire gli esercizi serve tanto, ma proprio tanto lavoro.Uno dei vantaggi dell’Obedience è che la coercizione non funziona. Istruttori differenti hanno approcci diversi, ma tutti (o quasi), utilizzano in prevalenza metodi gentili. L’Obedience è la disciplina che ha contribuito di più alla divulgazione del clicker training in Italia, proprio alla tendenza a evitare coercizione e alla complessità dell’addestramento (che mira ad ottenere motivazione per avere velocità e precisione). Non affidatevi a persone che non hanno una reale conoscenza della disciplina (non hanno mai portato un cane in gara, tanto per capirci), l’Obedience non è come qualunque altro programma di obbedienza!!!! Ricordate: voi e il vostro cane dovete divertirvi. Sarà obbedienza, ma non sta scritto da nessuna parte che debba essere noiosa!
Tutti i diritti riservati a Waggingweb.com

Agility dog,salto ostacoli per cani

ANSA) - ROMA, 23 GIU - Saranno 500 i cani provenienti da tutta Europa in gara per il podio degli ''Internazionali d'Italia di agility dog'', questo weekend a Roma . I 40 club italiani dovranno vedersela con concorrenti provenienti da Gran Bretagna, Svizzera, Spagna, Romania e Venezuela. Cani e proprietari dovranno destreggiarsi fra slalom, tunnel e altri ostacoli nel minor tempo possibile. Nessuna discriminazione di razza e pedigree. Tre le categorie previste: small, medium e large


Cani 'dottori', 2 anni per diploma in pet therapy

ROMA - Cani da Pet Therapy e da assistenza che vanno a scuola nei centri commerciali, in metro e in altri luoghi affollati; disabili che insegnano agli animali, futuri 'dottori', il proprio modo di essere; normodotati, aspiranti operatori, che seguono e apprendono da entrambi . In questo triangolo sta la sfida e l innovazione dei corsi dell Associazione Nazionale Cani da Assistenza e da Pet Therapy (ANCAPET), patrocinati dal Senato e dall'Universita' di Sassari.

DISABILI, IL CUORE DELLA CLASSE La presenza di disabili nella formazione di operatori e cani da Pet Therapy consente ai normodotati ma anche agli animali di abituarsi a posture, gestualita , toni di voce diversi, spiega il fondatore dell ANCAPET Luigi Polverini in un intervista all ANSA. Al tempo stesso il disabile riceve un ritorno di emozioni, un interazione, uno scambio sia con le altre persone sia con gli animali.

CANI A SCUOLA DAI DUE MESI Animali da Pet Therapy non si nasce, ma le predisposizioni caratteriali sono fondamentali.Sono spesso privilegiati Labrador e Golden Retriver: la razza da la garanzia di un attitudine ma non e escluso che possa esservi predisposto un meticcio. Già a due mesi prosegue lo psicologo canino i cuccioli devono imparare i primi rudimenti, l educazione e il metodo di apprendimento.Devono riflettere su cosa fare, che e diverso dall essere stimolati a fare. Noi sottolinea Polverini - cerchiamo di aumentare la capacita cognitiva dell animale e la capacita di prendere decisioni. La novita del corso sta anche nell approccio zooantropologico. L animale e visto nella sua capacita terapeuta e nella possibilita di attivare benefici nel fruitore.

DOPO DUE ANNI, CANI DOTTORI
Dopo due anni di tirocinio i cani sono dottori abilitati a svolgere la Pet Therapy, una disciplina nata negli Stati Uniti e portata in anni recenti in Europa. Gli animali lavorano principalmente su persone con patologie precise: autismo, depressione, anoressia e bulimia, fobie. E i risultati sono sorprendenti. Ma la Pet Therapy, precisa l etologo, va considerata sempre come una co-terapia, un ausilio alle cure prescritte dal medico.

IL CANE DA ASSISTENZA
In cosa si differenzia il cane da Pet Therapy da quello da assistenza? La formazione inizialmente e la stessa, mentre si distingue nella parte finale. L animale da Pet Therapy, inoltre, generalmente vive con l operatore. Quello da assistenza vivra con il disabile, aiutandolo nel quotidiano. Cosa sono in grado di fare questi assistenti a quattro zampe? Innanzitutto, e non e poco, non ti giudicano per il tuo stato - afferma l etologo -. Poi svolgono i compiti piu incredibili: aprono il frigorifero, prendono la cornetta del telefono, accendono la luce, ti aiutano a rialzarti se cadi o a vestirti, cosi come sono capaci di attivare un salvavita (tipo quelli che si appendono al collo) .

I FUTURI OPERATORI
La formazione degli operatori dura un anno e alla scuola si accede attraverso un test. Le materie di studio sono diverse: dalla psicologia alla veterinaria.Nelle lezioni pratiche i cani vengono portati dai disabili e dai normodotati nei centri commerciali o in metropolitana perche e nei luoghi affollati che gli animali devono dare il meglio ed imparare a gestire situazioni che si ritroveranno ad affrontare in futuro.Alla fine del corso gli aspiranti operatori presentano un progetto: una commissione ad hoc decidera se sono pronti ad operare in questo settore del sociale. La partecipazione di tre disabili nella classe che svolge il corso all Infernetto (tra Roma e Ostia) e stata resa possibile grazie al finanziamento della Provincia di Roma (Consigliere delegato alle Politiche dell Handicap Tiziana Biolghini). A fine corso, a novembre, un convegno presso la Provincia illustrera i risultati. (ANSA)

domenica 10 giugno 2007


"Finche' non avremo amato un animale, una parte della nostra anima restera' silente"
Anatole France

Siamo soli, assolutamente soli su questo pianeta fortuito; e tra tutte le forme di vita che ci circondano non una, tranne il cane, ha stretto alleanza con noi. Maurice Maeterlinck

Gli animali non sono confratelli, non sono subalterni; sono altre nazioni, catturate con noi nella rete della vita e del tempo.
Henry Beston


Il cane non è "quasi umano" e non conosco peggiore insulto alla razza canina che descriverlo così.
John Holmes


I cani non sono persone vestite di pelliccia, e negare la loro natura significa render loro un pessimo servizio.
Jeanne Schinto


Il mio cane può abbaiare come un parlamentare, andarti a prendere le cose come un galoppino, implorare come un addetto stampa e fare orecchie da mercante come una centralinista quando squilla il telefono.
Gèrald Salomon, parlamentare


Nessuno come un cane sa apprezzare la straordinarietà della tua conversazione.
Christopher Morley


Puoi dire qualsiasi stupidaggine a un cane, e lui ti restituirà uno sguardo che dice: "Mio Dio, hai RAGIONE! Io non ci sarei MAI arrivato".
Dave Barry


Ogni bambino deve imparare l'universo daccapo.Ogni cucciolo di cane porta l'universo dentro di sé.Gli umani hanno esteriorizzato il loro sapere, immagazzinandolo nei musei, nelle biblioteche: i cataloghi di quanto hanno appreso.Il sapere del cane è insito nel sangue e nelle ossa.
Donald McCaig


Ho conosciuto cani, in special modo cuccioli, che hanno reazioni mentali stupide quasi quanto quelle umane.
Robert Benchley


Addestrato o no, il cane sarà sempre tuo fino a un certo punto.Carol Lea Benjamin
Le cose che sconvolgono un terrier possono passare praticamente inosservate a un alano.
Smiley Blanton


Il cane è riuscito raramente a innalzare l'uomo al proprio livello di intelligenza, ma l'uomo è spesso riuscito ad abbassare il cane al proprio.James Thurber
Se i cani fossero in grado di parlare, forse troveremmo altrettanto difficile andare d'accordo con loro come con la gente.
Karel Capek
AFORISMI
Gli animali interessano quasi...
"Gli animali interessano quasi esclusivamente a tre categorie umane: i bambini, gli zoofili e i pochi cacciatori rimasti"
(Danilo Mainardi)

I fox-terrier nascono con una dose di peccato...
"I fox-terrier nascono con una dose di peccato originale che è almeno quattro volte superiore a quella degli altri cani."
(Jerome Klapka Jerome)

E' raro che io rida di un animale...
"E' raro che io rida di un animale, e quando ciò accade mi accorgo poi, ripensandoci meglio che in realtà ridevo di me, dell'uomo, di cui l'animale mi aveva presentato una caricatura più o meno spietata"
(Konrad Lorenz)

Ma tra un giorno da leone...
"Ma tra un giorno da leone e cento da pecora, non se ne potrebbero fare cinquanta da orsacchiotto?"
(Massimo Troisi)

La gatta: Ha il fare...
La gatta: “Ha il fare e i vezzi d'una damina, ma di quelle di primo ordine, ultra sentimentali, che non mangiano mai, che non escono mai di casa a piedi, che studian l'inglese”
(Giovanni Rajberti da “Sul gatto – l'arte di convitare; il viaggio di un ignorante”)

Il gatto: Se una cosa...
Il gatto: “Se una cosa non si può fare egli non la tenta nemmeno; se appena è possibile la farà e con sicurezza, per l amirabile precisione dei suoi movimenti”
(Giovanni Rajberti da “Sul gatto – l'arte di convitare; il viaggio di un ignorante”)

Davanti all'acquario...
Davanti all'acquario si può star delle ore assorti in fantasticherie, come quando si contemplano le fiamme del caminetto o le rapide acque di un torrente”
(Konrad Lorenz da “L'anello di re Salomone”)

Purtroppo gli animali superiori...
Purtroppo gli animali superiori hanno una capacità e una tendenza a combinar disastri direttamente proporzionale alla loro intelligenza”
(Konrad Lorenz da “L'anello di re Salomone”)

Nessuno come un cane...
Nessuno come un cane sa apprezzare la straordinarietà della tua conversazione.
(Christofer Morley)

Le cose che sconvolgono...
Le cose che sconvolgono un terrier possono passare praticamente inosservate a un alano.
(Smiley Blanton)

Come ha potuto vivere...
Come ha potuto vivere fin'ora l'uomo con i suoi animali domestici senza accorgersi delle loro facoltà subliminali e medianiche, non meno straordinarie di quelle che sentiva agitarsi confusamente in se stesso?
(Maurice Maeterlinck)

Nella storia degli uomini...
Nella storia degli uomini il lupo ha costantemente avuto un suo ruolo. E nella storia dei lupi, quanta parte ha avuto l'uomo!
(Robert Delort)

Gli animali non sono confratelli...
Gli animali non sono confratelli, non sono subalterni; sono altre nazioni catturate con noi nella rete della vita e del tempo.
(Henry Beston)

Tutti gli animali...
Tutti gli animali domestici sono veri e propri schiavi, solo il cane è un amico.
(Konrad Lorenz)
Il cane è un gentiluomo...
Il cane è un gentiluomo. Spero di andare nel suo paradiso, non in quello degli uomini.
(Mark Twain)

Gli animali guardavano...
Gli animali guardavano il maiale, poi l'uomo e ancora il maiale: ma era ormai impossibile dire chi era l'uno e chi l'altro.
(George Orwell)

Il grande silenzio dei cani.......
Il grande silenzio dei cani ci consola delle futili parole degli uomini.
(Chaumont)

Chi non ha mai posseduto un cane..........
Chi non ha mai posseduto un cane, non può sapere che cosa significhi essere amato.(Schopenhauer)

Il cane da catena...
"Il cane da catena fiuta il mondo fin dove arriva la catena, il randagio fin dove arriva la luna"
(Livio Mazzotti , da "Una frase, un rigo appena")

E' facile ammazzare...
"E' facile ammazzare a volo l'uccello che si leva su dritto, ma non quello che devia continuamente"
(Baltasar Graciàn, da "Oracolo manuale e arte di prudenza")

L'aquila non può levarsi...
"L'aquila non può levarsi a volo da piano terra; bisogna che saltelli faticosamente su una roccia o su un tronco d'albero, ma di lì si lancia alle stelle".
(Hugo von Hofmannsthal - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Il maggior guaio...
"Il maggior guaio del gittar perle a' porci non tanto è che si sprechin le perle quanto che si guastano i porci"
(Ugo Bernasconi - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

L'ironia sentimentale...
"L'ironia sentimentale è un cane che abbaia alla luna e intanto fa pipì sulle tombe"
(Ugo Bernasconi - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

La gelosia è...
"La gelosia è un abbaiare di cani che attira i ladri"
(Karl Kraus - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Quando gli animali...
"Quando gli animali sbadigliano hanno un volto umano"
(Karl Kraus - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Nessun grido...
"Nessun grido atroce all'orecchio come il silenzio dell'insetto sotto il dito che lo schiaccia"
(Camillo Sbarbaro - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Gli animali vengono...
"Gli animali vengono verso di noi, se li chiamiamo per nome. Esattamente come gli uomini"
(Ludwig Wittgenstein - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Una casa senza gatto...
“Una casa senza gatto è solo un domicilio”
(Shirle Collings)

E qual è il peccato...
"E qual è il peccato originale degli animali? Perché gli animali subiscono la morte?
(Elias Canetti - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Gli animali sono...
"Gli animali sono ben più strani di noi, se non altro perché vivono meno cose di noi, ma non possono dirlo. Un animale parlante sarebbe soltanto un uomo"
(Elias Canetti - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Chi è riuscito...
"Chi è riuscito a creare un capolavoro come il gatto, ha acquisito il diritto di sbagliare tutto il resto. Infatti."
(Alessandro Morandotti - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Proverbio cinese...
"Proverbio cinese: «quando un solo cane si mette ad abbaiare a un'ombra, diecimilacani ne fanno una realtà». Da mettere in epigrafe a ogni commento sulle ideologie"
(Emile M. Cioran - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Il gallo canta...
"Il gallo canta persino la mattina in cui finisce in pentola"
(Stanislaw J. Lec - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Anche se a una mucca...
"Anche se a una mucca dai da bere del cacao non ne mungerai cioccolata"
(Stanislaw J. Lec - da "Il libro degli aforismi, a cura di F. Roncoroni)

Il cane è l'unico...
"Il cane è l'unico mammifero in grado di vivere realmente con noi e non semplicemente accanto a noi"
(Irenaus Eibl Eibesfeldt - da prefazione a "Il cane preso sul serio" di E.Trumler)

Il mondo del cane...
"Il mondo del cane è più ricco di quanto noi immaginiamo portando a spasso al guinzaglio il nostro Fido"
(Eberhard Trumler - "A tu per tu col cane")

Ciò che rende speciale...
"Ciò che rende speciale un animale sociale è la sua abilità a venire a compromessi, vincere o perdere, e ancora ottenere comunque il massimo da ogni situazione"
(Roger Abrantes - "Il linguaggio del cane")

Gli animali tendono...
"Gli animali tendono a fare le cose più importanti proprio quando tu devi cambiare la pellicola, nel momento in cui la macchina da presa si è bloccata, o quando ti sei preso un minuto di riposo"
(Irenaus Eibl Eibesfeldt - "Le invarianti nell'evoluzione della specie")

Come è facile...
"Come è facile per la femmina del cane tirar su bene la sua prole, com'è difficile per noi umani fare altrettanto"
(Danilo Mainardi - da "Del cane, del gatto e di altri animali")

Il gatto nelle sue cadute...
“Il gatto nelle sue cadute ha la virtù di cascar sempre sulle zampe... Noi al contrario siamo soliti a cadere sconciamente, e il più spesso capofitti, quasi che la testa fosse la parte meno nobile dell'essere pensante”.
(Giovanni Rajberti - "Sul gatto")

Non c'è dubbio...
"Non c'è dubbio, il cane è fedele. Dobbiamo, per questo, prenderlo ad esempio? In fondo è fedele all'uomo, non al cane".
(K. Kraus, scrittore austriaco '800)

Sarò un cane...
“Sarò un cane, una scimmia o un orso. Tutto tranne quel vanitoso animale, che si vanta di esser razionale
J.Wilmot, poeta inglese '600)

L'uomo non potrà mai...
“L'uomo non potrà mai essere uguale ad un animale: o si eleva e diventa migliore, o sprofonda in basso e diventa molto peggiore”.
(V.S.Solov'ëv, teologo russo '800)

Dacchè c'è il mondo...
“Dacchè c'è il mondo e finchè durerà, l'uomo ha sempre opposto e opporrà sempre al nemico topo l'amico gatto”.
(Giovanni Rajberti - “Sul gatto”)

Ma il gatto!...
“Ma il gatto! Il gatto ha saputo scegliersi il miglior posto possibile nella storia naturale. Egli è così ben collocato in mezzo alla più raffinata civiltà e alla più selvaggia indipendenza, da prendere tutto il buono e schivar tutto il cattivo dei due stati”
(Giovanni Rajberti - “Sul gatto”)

In qualcosa siamo certamente...
“In qualcosa siamo certamente superiori agli animali; ma nell'animale non c'è niente che non possa essere anche in noi”
(L. Börne, scrittore tedesco '700)

Bere senza sete...
“Bere senza sete e far l'amore in ogni tempo, Signora, sono le uniche cose che ci distinguono dagli altri animali”
(A.Beaumarchais, commediografo francese '700)

Gli uomini sono animali...
“Gli uomini sono animali molto strani: un miscuglio del nervosismo di un cavallo, della testardaggine di un mulo e della malizia di un cammello”
(H.Huxley, naturalista inglese '800)

L'uomo è disceso da...
“L'uomo è disceso da un quadrupede peloso, con la coda e con orecchie aguzze, probabilmente di abitudini arboree”
(C. R. Darwin, naturalista inglese '800)

Il gatto, come dissi, nè obbedisce...
“Il gatto, come dissi, nè obbedisce né comanda: perciò non s'immischia in nessun affare né pubblico né privato, a differenza del cavallo, del cane, e d'altri domestici animali”
(Giovanni Rajberti - “Sul gatto”)

I fox terrier nascono con una dose di peccato originale che e' almeno quattro volte superiore a quella degli altri cani
(Jerome Klapka Jerome)







IL PONTE DELL'ARCOBALENO...



Minny 2 mesi



Minny a 2 anni



Minny



Minny

Boomer


Lilly


Lilly a 2 mesi



Minny & Bianca

Minny

"Nel bilancio che si fa quando si è giunti a un certo passaggio a livello della vita, senza ricorrere alla statistica, ma, piuttosto, alla memoria affettiva, si ricordano anche i cani.Vi accorgerete, allora, che molte cose e persone della vostra vita sono sparite nell'oblio e i cani no. Vengono innanzi con lo stesso scodinzolamento e abbaiare con i quali vi accoglievano quando rincasavate.Né vi riesce di dimenticarli perché nessuno, nessuno di essi si é macchiato di quelle viltà, grandi o piccole, di quelle posture, di quelle bassezze, di quei tradimenti, almeno intenzionali, che tutti gli uomini hanno nella coscienza..."

La mia passione smisurata per tutti gli animali nasce dall'infanzia.
Dal giorno in cui all'età di 6 anni mi fu regalato Boomer, un batuffolo di pelo bianco,
si sono succeduti tanti altri amici a 2 o 4 zampe, lasciandomi sempre un bagaglio affettivo e morale indimenticabile e insostituibile.

Più tardi, crescendo,ho desiderato approfondire sempre di più le mie conoscenze sul comportamento animale, dei cani in particolare.
E frequentando numerosi corsi ho imparato a conoscere in profondità
il migliore amico dell'uomo,a saper indirizzare al meglio neo-proprietari e persone che non hanno esperienza nel mondo cinofilo.

Troppo spesso dalla non conoscenza nasce la paura, la diffidenza...il mio impegno è quello di riuscire a rinsaldare sempre più legami uomo-cane affinchè il loro percorso di vita possa essere gratificante per entrambi.

Se una nazione si misura dal rispetto che la gente ha per gli animali, purtroppo, l'Italia è un Paese che ha ancora parecchia strada da fare nel cammino verso la civilità.

Perciò, voglio unire il mio appello a quello dei tanti volontari dei canili
che ogni giorno fanno il possibile con enormi sacrifici per cercare di arginare il triste fenomeno
dell'abbandono.

Prima di prendere un cane, chiedetevi se vi sentite pronti a mantenere un alleanza che durerà come minimo 12-14 anni; altrimenti, si può benissimo vivere senza.
Ricordate: il vostro cane dipende in tutto e per tutto da voi, come non ha chiesto di essere adottato così non ha chiesto di essere abbandonato con tutti i rischi connessi.
Ci sono innumerevoli modi per risolvere eventuali problemi di convivenza, cercate qualche anima buona disposta ad adottarlo piuttosto che lasciarlo solo al suo destino!

IL CANE E' UN AMICO PER LA VITA, NON IL PASSATEMPO DI UN MOMENTO

sabato 9 giugno 2007

FERMIAMO il traffico dei cuccioli importati dall'EST

Articolo tratto da "Ti presento il cane" di Valeria Rossi (www.tipresentoilcane.com)

Molta gente ancora non ha capito cosa si nasconde dietro al traffico di cuccioli dall’Est europeo, ovvero dei cuccioli commercializzati dalla stragrande maggioranza dei negozi e dei cosiddetti “puppy mills”, ovvero sedicenti allevamenti che si pubblicizzano con frasi come “Dieci (o venti, trenta…) bellissime razze! Spedizioni in tutta Italia, isole comprese!”…come se i cuccioli fossero armadietti per la cucina. Ma che c’è di sbagliato, in fondo, in questi cuccioletti di provenienza ungherese o rumena, che appaiono tanto carini e che (secondo la vox populi, perché la realtà è un po’ diversa) costano meno di un cane di allevamento? Forse i cani di allevamento sono un po’ più belli…ma se non si è intenzionati a fare esposizioni, cosa importa se un’orecchia è un po’ più lunga, o se il pelo è un po’ meno soffice? Altra obiezione “classica”: ma andiamo,il cucciolo è un cucciolo, punto e basta! Cosa sono tutti questi problemi? La cosa più logica da fare quando si decide per l’acquisto è andare a cercare il posto: a) più comodo, b) più economico. Partiamo allora da quest’ultimo punto, chiarendo subito che i cuccioli dell’Est non sono mai “a buon prezzo” come potrebbe sembrare a prima vista. Infatti quel (poco) che si risparmia all’atto dell’acquisto verrà vanificato dalle spese veterinarie sostenute per rimettere in sesto un cane quasi sempre malato, spesso gravemente. Ma è proprio vero che i cuccioli dell’Est sono quasi sempre malati? Purtroppo sì, è vero. Ed è vero perché sono allevati “a basso costo”. Ma questo non significa assolutamente che ci si sforza di venire incontro al cliente per fargli spendere meno! Significa invece che: a) i cuccioli nascono da genitori scelti a casaccio, senza criteri selettivi, perché i test per verificare la presenza di tare genetiche costano cari. Quindi non si fanno. Nessuno controlla le patologie oculari, la displasia dell’anca e del gomito, le malattie cardiache ereditarie. Se i genitori sono affetti non vengono mai esclusi dalla riproduzione (come avviene in un buon allevamento), ma usati (anzi, sfruttati) a più non posso. E i cuccioli ereditano queste malattie; b) le fattrici sfornano una cucciolata dopo l’altra, ogni sei mesi, senza alcun tempo di ripresa: non sono accudite amorevolmente dopo il parto, ma messe lì in attesa del prossimo calore, come in una catena di montaggio. Ovviamente questo debilita immensamente le cagne, e da madri debilitate possono nascere solo cuccioli deboli; c) per le madri si usa cibo a sua volta a basso costo, e quindi di bassa qualità, che debilita ancora di più le cagne. I cuccioli vengono a malapena svezzati – sempre con cibo di bassa qualità – e poi impacchettati e spediti, perché tenerli più a lungo comporterebbe un costo aggiuntivo che i “cagnari” si guardano bene dal sostenere; d) i cuccioli vengono “impacchettati e spediti” intorno ai 30-35 giorni di età, perché a 40 giorni (età in cui risultano più “appetibili” per il cliente) devono già essere in vetrina. Questo significa che non possono essere vaccinati (la prima vaccinazione non si può effettuare prima dei 50 giorni perché non avrebbe alcun effetto, essendoci ancora in circolo gli anticorpi materni). Inoltre, a questa età, il sistema immunitario del cucciolo non è ancora completamente sviluppato: quindi i cani non hanno letteralmente difese contro gli agenti patogeni, i virus, i batteri che possono incontrare sul loro cammino; e) i cuccioli, per arrivare in Italia dall’Ungheria o dagli altri Paesi sedi dei canifici, viaggiano per almeno due giorni (debilitati e senza alcuna protezione vaccinale) su camion senza riscaldamento, stivati come galline in gabbiette non igienizzate che hanno visto passare altre migliaia di cuccioli…con i risultati che si possono facilmente intuire. Perché, allora, i commercianti acquistano i cani dell’Est? Perché gli allevatori di qualità, che selezionano con cura e amano i loro cuccioli come se fossero loro figli, ben difficilmente vendono ai negozi: infatti gli allevatori di qualità selezionano anche i clienti. Vogliono conoscerli, sapere chi sono, seguirli lungo tutto il cammino della vita del cucciolo. Questo non sarebbe possibile se i cuccioli venissero consegnati a un rivenditore. In Italia, ovviamente, non ci sono solo allevatori di qualità (magari!)…ed esistono anche allevatori che rivendono ai negozi: ma il loro prezzo non è mai inferiore ai 250-300 euro. I cani dell’Est costano circa 50 euro…e i conti sono presto fatti. All’importatore-grossista, così come al rivenditore finale, non importa se qualche cucciolo muore e/o qualcun altro dev’essere sostituito: il risparmio è tale che possono mettere in conto un 50% di decessi senza che questo renda meno remunerativo l’affare…e infatti la percentuale di cuccioli dell’Est che non sopravvive all’importazione si aggira proprio intorno al 50%. Alcuni muoiono durante il viaggio…molti, purtroppo, nelle case dei nuovi proprietari. Eppure i cuccioli in vetrina sembrano sempre in ottima forma! Come possono essere tutti malati? Purtroppo possono, eccome. Solo che, appena sbarcati in negozio, vengono immediatamente riempiti di gammaglobuline (e talvolta anche di eccitanti) per “mascherare” la situazione reale, che si manifesta sempre e solo dopo la vendita. I cuccioli dell’Est vengono venduti solo in negozio? No, purtroppo: anche molti sedicenti allevatori sono in realtà degli importatori. In generale, tutte le strutture che garantiscono la “pronta consegna” di qualsiasi razza di cane sono altamente sospettabili. Un altro mezzo di diffusione molto noto (e – cosa vergognosa! – addirittura promosso, recentemente, dal Tg5) sono le cosiddette “Fiere del cucciolo”, “Cucciolandie” e affini. Se un cucciolo muore dopo pochi giorni dall’acquisto, non si dovrebbe avere diritto a un risarcimento? Certo, la legge lo prevederebbe…ma i negozianti mettono – ovviamente – le mani avanti per tutelarsi. Ecco alcuni tipici segni di fregatura in arrivo: a) richiesta di denaro contante e rifiuto di assegni, bancomat, carta di credito; b) richiesta di firmare una “garanzia” che, se letta attentamente, conterrà sempre assurdità quali la durata di 24-48 ore (pazzesco! Il tempo di incubazione delle più comuni malattie virali è di quindici giorni!), il divieto di far visitare il cucciolo da veterinario diverso da quello suggerito dal negoziante (sembra incredibile, ma abbiamo visto anche questa!) e/o altre postille varie che di fatto sollevano il venditore da qualsiasi responsabilità; c) la mancata consegna di scontrino fiscale per quanto riguarda il cucciolo: sullo scontrino troverete solo le voci relative al cibo, alle ciotole ecc. Se un cliente la mette proprio giù dura, il negoziante solitamente sostituisce il cucciolo con un altro (sempre dell’Est, ovviamente!): sappiamo di un caso in cui è morto ANCHE il secondo cucciolo, per di più in una famiglia in cui era presente un bambino…e si può immaginare la sua felicità in tutto questo. Comunque, in alcuni casi, è ancora possibile intentare una causa ed essere risarciti (anche se si è firmato un contratto-capestro). Non intendiamo, da queste pagine, dare ulteriori armi ai negozianti disonesti e spiegare loro come difendersi meglio: quindi, se volete saperne di più, scrivete all’indirizzo della redazione o mandate una e-mail a canidellest@tipresentoilcane.com. Vi metteremo in contatto con l’avvocato Simona Mosconi, che dopo essere stata a sua volta vittima di questo losco traffico (il suo west highland è vissuto solo dieci giorni) è riuscita a far sequestrare i cuccioli dell’Est venduti da un grande pet-shop di Milano ed è ancora sulla breccia, insieme alla nostra rivista, per proseguire questa battaglia. Tutti i cani dell’Est europeo sono cuccioli di scarto? Ovviamente no! Questo traffico riguarda solo i cosiddetti “canifici”, ovvero gli allevamenti “a basso costo” in cui si producono cuccioli badando solo alla quantità e non alla qualità. In Ungheria, Romania e altri Paesi europei esistono anche ottimi allevamenti, che producono ottimi cuccioli…e NON li vendono ai negozi italiani, così come non lo fanno, per i motivi già visti, i migliori allevatori di casa nostra. Quando si parla di “cuccioli dell’Est” ci si riferisce sempre e solo ai canifici: è importante (e corretto!) specificare che all’Est non ci sono solo canifici, ma è ancor più importante ricordare che i cuccioli che vengono importati e rivenduti da negozi e fiere sono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE cuccioli di scarto. Se il negoziante vi parla di cuccioli “figli di campioni ungheresi”, nove volte su dieci vi sta truffando! Chiedetegli la dimostrazione pratica di quanto sta affermando…e vedrete che succede. Perché nessuno fa nulla per fermare questo traffico? La risposta è davvero molto triste: perché E’ TUTTO LEGALE. Cagnari, canifici e negozi si pubblicizzano impunemente dalle pagine di quotidiani, riviste e perfino riviste specializzate (per quanto ne sappiamo, “Ti presento il cane” è al momento l’UNICA rivista che rifiuta la pubblicità di importatori e rivenditori di cuccioli dell’Est), perché la legge italiana non si interessa del problema; i media non si interessano del problema; nessuno se ne interessa finché magari non acquista un cucciolo per i suoi bambini e il cucciolo muore. E’ perfettamente legale importare cuccioli, purché in regola con le vaccinazioni: ma i libretti si falsificano senza problema, basta un veterinario complice. E’ perfettamente legale (ed è VERGOGNOSO che lo sia) esporre i cuccioli in vetrina, a rotazione, così se uno solo di essi fosse malato è garantito che impesta anche tutti quelli che arriveranno dopo di lui (ma intanto ci sono la gammaglobuline!). E’ perfettamente legale, sempre con la complicità di un veterinario, “dopare” letteralmente i cuccioli per farli sembrare vispi e allegri: basta che il veterinario dichiari che avevano bisogno della somministrazione di quei tali farmaci. Purtroppo sì, è proprio così: i veterinari complici non solo esistono, ma sono anche numerosissimi. E l’Ordine dei Veterinari, invece di cercarli uno ad uno e di radiarli ignominiosamente, si preoccupa di punire chi cerca di offrire un servizio sociale…come sta accadendo alla Mutua veterinaria di Torino, di cui parleremo nel prossimo numero. Di cani dell’Est ho tentato personalmente di parlare ai media (innumerevoli e-mail, fax e lettere spedite a Maurizio Costanzo, Striscia la Notizia e altri): non ho mai avuto nessuna risposta. Stessa sorte per molte altre persone che conosco, dall’animalista sfegatato al semplice cinofilo a cui è morto il cucciolo tra le braccia. Certo, in questo traffico sono implicate troppe realtà: negozi, allevatori, veterinari, lo stesso ENCI (che voltura i pedigree ungheresi senza fiatare, dando ai cani dell’Est – o almeno a quelli sopravissuti - un pedigree italiano e la possibilità di riprodursi)…e ovviamente lo Stato italiano, che permette le importazioni senza sufficienti accertamenti. Andare a mettere il dito nella piaga rischia di sollevare un vespaio non indifferente…e forse per questo, TUTTO TACE. Tutti i negozi vendono sempre e solo cani dell’Est? No, non tutti: anche se purtroppo si tratta della stragrande maggioranza. Però ci sono anche negozianti-allevatori che vendono i propri cuccioli, talora di ottimo livello. Come faccio a capire se il negoziante vuole vendermi un cucciolo-truffa? E’ molto semplice. Basta: a) chiedere la provenienza esatta del cucciolo e farsela mettere per iscritto. Ricordiamo che i venditori senza scrupoli cercheranno sempre di far leva sui nostri sentimenti, facendoci sentire addirittura dei disgraziati se facciamo domande precise: ma come? L'amore per il cane non viene prima di ogni altra cosa? Che ci importa della provenienza, dell'età, del pedigree e di tutte queste sciocchezze? ATTENZIONE: il gioco è vecchio e sporco...e funziona a meraviglia da anni. Ma è ora di finirla. Se il venditore accenna a motivazione sentimentali per sviare le nostre domande, rispondiamogli gentilmente che poiché il cucciolo non ci viene regalato, ma dobbiamo pagare per averlo, siamo "costretti" a tutelarci e a chiedere precise garanzie come avviene per qualsiasi compravendita. Quindi restiamo fermi nelle nostre richieste, e se non vengono accontentate andiamocene senza accettare compromessi. Di musetti dolci come quello a cui potremmo rinunciare è pieno il mondo: di truffatori, per fortuna, no. b) richiedere una garanzia sanitaria (sempre scritta!) di almeno venti giorni. Se il cucciolo fosse in buona salute e regolarmente vaccinato, il negoziante non rischierebbe nulla, fornendola. Se non vuole farlo, è perché ha la coscienza sporca. Come ci si può tutelare? Innanzitutto nel modo più semplice: non comprando cuccioli in negozio né alla fiere, e non comprando cuccioli da nessun sedicente “allevamento” che venda cuccioli di oltre dieci razze. Allevare è un lavoro impegnativo, difficile, che richiede amore e pazienza: è già difficile farlo con una-due razze. Con dieci è impossibile. Chi alleva troppo alleva sicuramente male: può essere un “cagnaro nostrano” o un importatore, ma in ogni caso non vi darà molte garanzie di salute, bellezza e carattere. Quindi, meglio evitare in ogni caso. Se volete un cane a basso costo, se non vi interessa farlo riprodurre, se non vi importa nulla di esposizioni o prove di lavoro…i canili sono ZEPPI di cani di ogni età, sesso, forma e colore che aspettano solo una famiglia. Perché cercare proprio il cane di razza? La risposta più classica è : “Perché mi piace esteticamente. E poi perché da un cane di razza so esattamente cosa aspettarmi: so quanto sarà grande, che tipo di pelo avrà, che carattere avrà!”. Be’…con i cani dell’Est questo non è MAI vero. Il vostro cucciolo, da adulto, somiglierà – questo sì – alla razza di cui vi eravate innamorati…ma non sarà un BEL rappresentante di quella razza e soprattutto non avrà mai un carattere corrispondente a quello descritto dallo Standard di razza. Un po’ perché, dove non c’è selezione, non ci sono neppure risultati (né morfologici, né caratteriali): un po’ perché il distacco precoce dalla madre e i traumi subiti da TUTTI i cuccioli dell’Est causano immancabilmente problemi di carattere. Tra i cani dell’Est ho già incontrato personalmente Labrador, husky e golden mordaci, rottweiler timidissimi, beagle inavvicinabili dai bambini e così via. Se nessuno comprasse più i cuccioli dell’Est, quei poverini che fine farebbero? Questa domanda sembra assai più sensata di quanto non sia…perché in realtà non dovremmo preoccuparci di “salvare dei cuccioli”. Se nessuno comprasse più cani dell’Est, i negozianti smetterebbero di rifornirsi dagli importatori. Se gli importatori non comprassero più cuccioli, gli allevatori smetterebbero di produrli e si dedicherebbero ad altro. I cuccioli non vengono al mondo da soli: se nessuno potesse più godere del business a loro legato, si smetterebbe semplicemente di far nascere dei poveri infelici. Per quanto riguarda quelli già presenti, occorrerebbe SUBITO una legge severa sulle importazioni (legge che NESSUNO sta richiedendo con sufficiente forza: neppure le associazioni animaliste): a questo punto dovrebbe partire una bella indagine sui cuccioli già presenti in Italia. Quelli in perfette condizioni potrebbero essere commercializzati…mentre gli verrebbero sequestrati, affidati a canili sanitari e poi dati in adozione (ma gratuitamente, dopo essere stati curati). Non so se una legge seria ci sarà mai: noi ci proviamo…ma visto come il Governo ha affrontato il problema dei “cani pericolosi”, ho seri dubbi su quello che potrebbe inventare per arginare il traffico dei cani dell’Est. Quindi, al momento, le uniche cose da fare per contrastare questo traffico sono due: a) NON COMPRARE cuccioli nati in un canificio: b) INFORMARE più persone possibile: parenti, amici…e pure nemici, perché troppa gente ancora NON SA. Ed è così che questo traffico prospera: sull’ignoranza del pubblico…e sulla pelle dei cuccioli. E’ possibile che un negoziante sia in buona fede, e non sappia cosa si nasconde dietro a questo traffico? Per quella che è la mia personale esperienza, NO. Non è possibile. Semplicemente perché non è possibile che il negoziante consideri “normale” una percentuale di cuccioli malati e/o morti come quella che riguarda i cani dell’Est. Tutti i commercianti che finora sono stati messi alle strette, anche se al cliente avevano fatto credere di essere degli ignari angioletti, alla fin fine sono risultati perfettamente consapevoli. E’ dura farglielo ammettere (è stata dura anche per la Guardia di Finanza, nei casi che ha trattato)…ma finora la realtà pare essere sempre e solo questa: negozianti e cagnari sanno benissimo quello che fanno. ALCUNE CONSEGUENZE DELLA TRATTA DALL'EST - recrudescenza della diffusione di malattie che erano ormai praticamente SCOMPARSE dal panorama cinofilo italiano, come cimurro e parvovirosi. I cani dell'Est, debilitati e malnutriti, rappresentano un prezioso serbatoio per questi virus che sono tornati ad appestare le nostre città, diffondendosi a macchia l'olio con gravi conseguenze per TUTTI i cani italiani; - estrema difficoltà di controllo delle malattie genetiche (displasia dell'anca e del gomito, patologie oculari, patologie cardiache ecc). Quasi tutti i Club di razza si stanno dando un gran daffare per monitorare e selezionare la popolazione canina, escludendo dalla riproduzione i cani portatori di tare: mentre i cani dell'Est sono quasi immancabilmente affetti da tare genetiche, perché su di loro non esiste NESSUN controllo. Quando arrivano in Italia e l'ENCI - senza alcun controllo - concede loro un pedigree italiano, questi cani vengono quasi immancabilmente messi in riproduzione dai loro proprietari, a cui fa piacere avere una cucciolata (anche perché persistono dicerie infondate come quella secondo cui la cagna "deve" partorire almeno una volta nella vita) e che ovviamente non hanno idea del danno che possono causare alla razza. La maggior parte delle persone non sa neppure cos'è il controllo delle malattie genetiche: e non capisce che, se è giusto che il mondo sia dei belli e anche dei meno belli...non è giusto che sia anche dei cani malati, almeno quando si avrebbero i mezzi per evitarlo; - un'infinità di persone letteralmente truffate e di bambini disperati perché il cucciolo tanto sognato gli è morto tra le braccia dopo pochi giorni; - sensibile danno per l'allevamento italiano di qualità, che pur affrontando spese ed impegni di grande rilevanza rischia di non vendere i propri cuccioli (sani e tipici). Perché? Ma perché è considerato "troppo caro"! Commercianti e cagnari, in realtà, riescono a vendere il cucciolo a qualche centinaio di euro in meno: intanto ci stra-guadagnano lo stesso. Così gli allevatori seri, per stare almeno nelle spese, devono effettivamente vendere i cuccioli a un prezzo più alto di quello che potrebbero tenere se fossero solo loro a coprire la richiesta nazionale. Infatti, vendendo di più, potrebbero produrre "un po' di più" : certamente non con i ritmi dei canifici, che oltre ai cuccioli stressano anche le cagne facendole coprire ad ogni calore...ma una cucciolata in più all'anno potrebbero pensare di farla. E producendo di più e avendo un mercato su cui contare potrebbero abbassare leggermente i prezzi. In questo modo ci sarebbe anche una maggior produzione di qualità su cui contare e tra cui scegliere i migliori riproduttori, per elevare sempre più il livello della nostra cinofilia. Mentre oggi capita che allevatori serissimi e coscienziosissimi non abbiano prenotazioni , mentre i cuccioli della stessa razza provenienti dall'Est arrivano letteralmente a carrettate, vanno in vetrina e vengono venduti a ritmi vertiginosi. CONCLUDENDO: Se possibile, evitate l’acquisto del cucciolo a Natale: ai vostri bambini regalate una foto della razza che avete scelto, con scritto “Buono per l’arrivo di un meraviglioso cucciolo, non appena l’allevatore sarà pronto per consegnarcelo”. Ma se proprio DOVETE acquistare il cucciolo sotto le feste, se pensate di non poter sopravvivere un mese in più, se siete assolutamente sicuri che questi siano gli UNICI giorni adatti…allora, vi prego, non comprate cani dell’Est. Per nessun motivo al mondo, qualsiasi favola vi raccontino o provino a raccontarvi. E se invece avete capito le mie parole, e avete creduto a quella che è semplicemente la verità…parlatene anche con i vostri amici, parenti, conoscenti. Fotocopiate queste pagine e fate opera di volantinaggio. Spargete la voce più che potete. Perché laddove la legge non arriva a tutelare i cuccioli, forse il passaparola!

venerdì 8 giugno 2007

CANE COME UN BAMBINO PER LA CASSAZIONE: ANIMALI E MINORI RICHIEDONO LA STESSA ATTENZIONE

Primo Piano


Il cane va trattato come un bambino, è la sentenza della Suprema Corte di Cassazione sul caso dell’uomo che, in stato di ubriachezza, aveva trascinato il cane per un chilometro senza ricordare che era legato all’autovettura, con il guinzaglio bloccato dalla portiera. L’animale era rimasto ferito in seguito alla vicenda e il tribunale di Novara aveva condannato l’incauto proprietario a una multa; ma l’uomo ha fatto ricorso e la Cassazione è intervenuta a distanza di quattro anni dal drammatico episodio, rimarcando la responsabilità nei confronti dell’animale. Purtroppo, pur essendo stato riconosciuto autore del reato di maltrattamento, l’uomo non verrà condannato perché sono nel frattempo scaduti i termini di legge per la prescrizione; ma la sentenza farà comunque scalpore per il preciso accostamento alla responsabilità nei confronti dei bambini: "è evidente la colpa perché l'animale condotto al seguito o trasportato in autovettura richiede la stessa attenzione e diligenza che normalmente si usa verso un minore". È molto significativo anche il fatto che ai fini della condanna sia stato valutato irrilevante lo stato dell’imputato al momento del maltrattamento; il tribunale ha infatti considerato con severità la “distrazione” dell’alcool che ha pregiudicato la capacità di occuparsi del quattrozampe, senza alcuna attenuante per questo grave caso di negligenza. (6 giugno) Nella foto, un cane seduto nel sedile posteriore di una vettura può essere assicurato alla cintura di sicurezza

(FONTE E.N.P.A.)

martedì 5 giugno 2007

Consulenza veterinaria online

COMUNICATO STAMPA

NASCE IL SERVIZIO GRATUITO ON LINE AIDAA: "VETERINARI IN LINEA PER TE"

Milano (17 aprile 2007)

Nasce il nuovo servizio gratuito on line di AIDAA "Veterinari in linea per te". Si tratta del nuovo servizio on-line di assistenza e consulenza veterinaria rivolto non solo ai soci AIDAA ma allargato a tutti i possessori di animali che avranno lanecessità di porre dei quesiti o di chiedere consulenza veterinariaon line ai veterinari dell'AIDAA. Il servizio entrerà in funzione già dal 18 aprile 2007 e sarà gestitodal dottor Luigi Di Maso titolare dell'omonimo studio veterinariosituato in via Varese 10 a Pregnana Milanese ( tel 02.93290712) . A chi è rivolto il servizio e come è possibile accervi?I l servizio completamente gratuito è rivolto sia ai soci AIDAA sia atutti i possessori di Animali domestici ed esotici che hanno delledomande e delle richieste da fare al nostro veterinario cherisponderà in tempi rapidi alle richieste che giungeranno.Il servizio assolutamente gratuito è esplicato solo ed esclusivamenteon-line e per avere risposta è sufficiente inviare una e-mail chiaracon il testo della domanda o della consulenza che si vuol chiedere alveterinario all'indirizzo di posta elettronica veterinari-mailto:veterinari-aidaa@libero. .
Ovviamente la gratuità del servizio è riservata alla sola consulenza,mentre qualsiasi altra prestazione che verrà concordata direttamentecon il servizio veterinario esula dal servizio gratuito anche se peri soci aidaa è stata attivata con lo stesso studio DI MASO unac onvenzione che prevede agevolazioni speciali i cui particolaripossono essere trovati nel sito www.aidaa.net alla sezione news. "Questo nuovo servizio che nasce oggi e che si unisce ai servizi diconsulenza comportamentale, dello sportello animali e a quellostorico della consulenza legale, completa il quadro operativo dell'AIDAA che da sempre si è preoccupata di garantire una serie diservizi di base accessibili e fruibili in maniera gratuita non soloai soci ma a tutti coloro che in qualche modo ne avevano bisogno-cidice Lorenzo Croce presidente nazionale AIDAA- con il dottor Luigi Di Maso abbiamo trovato subito una forte convergenza di ideali e div olontà di lavorare per il bene degli animali. Ma soprattutto la cosa che ci ha convinti ad aprire questo servizio è la possibilità dirivolgersi ai nostri veterinari non solo per chiedere info econsulenze per cani, gatti o furetti, ma anche per conigli, e animali esotici compresi i pappagalli"per info 3926552051-34788835 46

domenica 27 maggio 2007

Il mercato dei farmaci si allarga agli animali domestici

La notizia . Anche i cani soffrono di depressione e potranno essere curati. La Food and Drug Administration, l’ente che negli Stati Uniti vigila sull’efficacia e la sicurezza di cibi e farmaci e ne regola l’approvazione e l’immissione sul mercato, ha dato parere positivo alla vendita del Reconcile, un farmaco a base di fluoxetina, che serve a curare la depressione nei cani. Una pillola al sapore di carne, un po’ come i croccantini, che potrebbe aiutare il 17 per cento dei cani americani, tanti sembra siano i depressi; in numeri, circa 11 milioni di possibili pazienti. Le ricerche. Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha prodotto molti studi sui disturbi psichici degli animali domestici. Sull’ultimo numero della rivista Veterinary Therapeutics è stato pubblicato uno studio in cui sono stati descritti i sintomi della depressione canina: aumento dell’attività fisica, vocalizzazione esasperata e tendenza a distruggere gli oggetti del padrone indicano stati d’ansia; nei casi più gravi i disturbi psicologici possono anche dar luogo a manifestazioni neurovegetative come urinazione e defecazione incontrollate. Lo stesso studio ha anche valutato l’efficacia dell’uso del Reconcile su questi animali promuovendolo a pieni voti. Questo antidepressivo non è l’unico farmaco destinato a spopolare in veterinaria: per i cani obesi è già in commercio una pillola il cui principio attivo è il dirlotapide (nome commerciale Slentor) che serve a ridurre l’assorbimento di grassi; per i cani che soffrono il mal d’auto c’è invece il maropitant citrato (nome commerciale Cerenia) che aiuta a prevenire o sedare il senso di vomito. Ma attenzione. La terapia farmacologica non sempre è la soluzione per avere un cane in buona salute: prima di ricorrere a qualunque tipo di pillola magica è necessario che l’animale sia educato ad avere un corretto stile di vita ed un’alimentazione sana; in alcuni casi di depressione, inoltre, si consiglia spesso di far intraprendere agli animali una terapia comportamentale, o in alternativa o a supporto della terapia farmacologica. Un'acuta osservazione. Nelle case di un buon numero di americani, come argutamente ha dichiarato Edouard Launet, giornalista scientifico e scrittore francese, ci sarà nel cassetto delle medicine il Prozac per i genitori, il Ritalin per i figli e il Reconcile per il cane. Tutto questo, ovviamente, per il bene degli amati amici a quattro zampe.
Bibliografia. Sherman Simpson B et al. Effects of Reconcile (Fluoxetine) Chewable Tablets Plus Behavior management for Canine Separation Anxiety. Veterinary Therapeutics 2007; 8(1):18-31.
Emanuela grasso da Il Pensiero Scientifico Editore del Lun 7 Mag

Animali: a Roma Gioco Per Insegnare a Bimbi Ad Essere 'Bravi Padroni'

Roma, 8 mag . - (Adnkronos) - "Prendersi cura di un cane o di un gatto e' un atto di responsabilita'. Ed e' compito dell'Amministrazione pubblica cercare di assicurare la perfetta convivenza tra cittadini umani e non. Solo amando gli animali e rispettando regole elementari, ma necessarie, si potra' garantire una integrazione ottimale nella nostra citta', e si potra' offrire una migliore qualita' di vita ai nostri amici a quattro zampe. Per questo l'Ufficio Diritti Animali (Uda) del Comune di Roma ha voluto proporre 'Il Grande Gioco dell'Uda', rivolgendosi soprattutto ai piu' piccoli, affinche' imparino le regole base e cerchino di capire se sono dei bravi conduttori di cani e gatti". Lo dichiara Monica Cirinna', Delegata del Sindaco ai Diritti degli Animali (Uda).Il "Giorno del Gioco", si terra' mercoledi' 16 maggio a Roma, alle Terrazze del Pincio (piazza Napoleone I), dove l'Uda sara' presente dalla mattina alla sera con un suo stand, e distribuira', tra le altre cose, 'Il Grande Gioco dell'Uda'. "Con questa nostra iniziativa didattica - spiega Monica Cirinna' - i bambini, ma anche i piu' grandicelli, si divertiranno a conoscersi e a comportarsi con gli animali. Su un mega-tabellone variopinto con 21 caselle didattiche, si descrivono azioni giuste e sbagliate, per premiare o penalizzare i giocatori, a seconda che si rivelino piu' o meno conduttori ideali di un cane o di un gatto. Dal bonus per avanzare di una o due caselle per i piu' bravi, al ritorno al punto di partenza o allo stop di un turno per i piu' distratti"."Le domande riportate su alcune caselle del tabellone - continua la Delegata del Sindaco - testeranno la sensibilita' animalista dei giocatori. Potranno giocare da 2 a 6 persone che a turno, una volta lanciati i dadi, percorreranno il tabellone dal punto di partenza. Vince chi raggiunge per primo la casella 21. Un percorso ludico-didattico alla fine del quale il giocatore potra' imparare o capire meglio le azioni da compiere e quelle da evitare, nel momento in cui si prende cura di un cane o di un gatto. Il gioco - ha concluso - permettera' di scoprire come diventare conduttore e amico ideale dei cittadini non umani".
(Cal/Pe/Adnkronos)

Educazione cinofila, dog & cat sitting, pensione in famiglia

CORSI DI EDUCAZIONE PER CUCCIOLI DAI 2 AGLI 8 MESI

Il corso base prevede l'insegnamento di esercizi quali: seduto, terra, resta, richiamo, lascia quello che hai in bocca, condotta al guinzaglio senza tirare, attenzione, controllo dell'iniziativa. Inoltre, al proprietario verranno fornite informazioni utili a saper decifrare ogni comportamento del proprio animale.

Per informazioni scriveteci una email cliccando sul cagnolino a sinistra.


PER TUTTI COLORO CHE CI SCRIVONO RICORDIAMO CHE NON RISPONDIAMO A DOMANDE INERENTI PROBLEMI DI SALUTE DEL CANE, PERCHE' NON SIAMO VETERINARI. GRAZIE.


Realizziamo ritratti del vostro animale preferito. Potete vederne qualche esempio qui. Contattateci per maggiori informazioni.


Eseguiamo anche traduzioni di documenti da e nelle lingue seguenti : inglese-italiano-francese.

Traduzioni assicurate da un traduttore professionista laureato. Qualità e professionalità garantite.

Contattateci per un preventivo gratuito.