domenica 25 gennaio 2009

Eseguiamo disegni

Desiderete un bel ritratto del vostro animale preferito? Nessun problema! Inviateci una fotografia nitida e preferibilmente in primo piano e ne realizzeremo una riproduzione fedele in formato A3 o A4 .

Eseguiamo tutti i tipi di animali, mammiferi, uccelli, insetti... Non facciamo discriminazioni! ;-)

Contattateci per maggiori informazioni.

Ecco alcuni esempi di disegni realizzati:



Shetland, schizzo realizzato a matita.





Zigolo, pastello grasso.






Prova per un ippocampo, inchiostri colorati.






Topo campagnolo, matita.







Orso bruno, matita.





Cincia con il ciuffo, matita.









Cinciarella, matita.







Donnola, matita.

mercoledì 21 gennaio 2009

La socializzazione precoce del cucciolo per la Pet-Therapy come per la vita di tutti i giorni

Ci capita spesso di spiegare il meticoloso lavoro che facciamo con i cuccioli per dare loro un bagaglio di esperienze positive che serviranno ad affrontare il “mondo” quando saranno diventati cani adulti.

Soprattutto per un cane che verrà impiegato nella Pet Therapy o nella Dog Therapy, attività piuttosto delicate, più esperienze positive farà il cucciolo per socializzare con persone, oggetti, rumori ed ambienti più semplice sarà la sua vita futura di cane adulto.
 Purtroppo c’è ancora chi scuote la testa quando sente parlare di cuccioli negli Ospedali o in Centri di Cura specializzati, sembra che questi ambienti debbano essere off-limit per i cuccioli; immagino che secondo il parere di queste persone solo i cani adulti debbano avere l’abilitazione per entrare in un Ospedale.
Personalmente penso invece che tenere un cucciolo sotto una campana di vetro per dodici mesi e anche più senza la possibilità di fargli fare delle esperienze positive con il mondo che lo circonda non giovi al suo benessere psicofisico ma, al contrario, lo penalizzi pesantemente!
La mancanza di esperienze precoci positive renderà sicuramente il cucciolo un futuro cane adulto pauroso ed insicuro.
 Questo non vuol dire che i cuccioli debbano essere sguinzagliati senza criterio nelle corsie degli Ospedali, questo esige invece un lavoro preciso e serio che gli Operatori di Pet Therapy e gli Istruttori di Dog Therapy di Dog4Life Onlus conoscono molto bene.
Vediamo quindi di esaminare tutti quegli aspetti piuttosto importanti che aiuteranno il nostro cucciolo a diventare un adulto equilibrato.
Innanzi tutto quando ci poniamo nei confronti di un cucciolo dobbiamo cercare di analizzare etologicamento i suoi periodi di sviluppo emotivo, i cosiddetti periodi sensibili, spazi di tempo che fanno riferimento alle età di acquisizione delle capacità sensoriali e motorie nel cucciolo e dei periodi di sviluppo comportamentale.
 Cercherò di utilizzare un linguaggio molto semplice nell’approfondimento di questi argomenti e nella spiegazione dei vari periodi di sviluppo dei cuccioli per rendere comprensibile non solo agli operatori di Pet Therapy o agli “addetti ai lavori” ma anche a tutti i proprietari di cuccioli dell’importanza delle esperienze positive che si possono far fare ad un giovane cane.

Il delicato periodo della socializzazione inizia con la quarta settimana di vita e dura fino alla dodicesima, sedicesima settimana.
Il cucciolo incomincia quindi a socializzare con il mondo che lo circonda.
Avrà delle esperienze di relazione fra i membri della sua stessa specie (cani con cani: socializzazione di tipo intraspecifica) o rapporti con esemplari di specie diversa (cane-uomo/cane-gatto: socializzazione di tipo interspecifica).
Quello che il cane apprende per mezzo dell’imprinting viene assorbito in modo indelebile dal suo cervello e perdura per tutta la vita.
Un imprinting errato è un danno molto spesso irreversibile.
E’ molto importante considerare che, in questo periodo di vita, il cucciolo inizia ad apprendere e che la sua capacità di apprendimento è molto più elevata che negli altri periodi della sua vita.
Elevata capacità di apprendimento vuol dire anche elevata capacità di adattamento.
E’ proprio in questo periodo che il cucciolo ha la massima capacità di adattamento a situazioni ambientali diverse.
Per questa ragione è consigliabile che il cucciolo venga acquistato (adottato) in questo periodo di vita (ottava/decima settimana). Il cucciolo ha la possibilità di adattarsi a qualsiasi nuovo ambiente anche se molto diverso da quello in cui è stato fino a quel momento. 
Un altro fattore importante che inizia in questo periodo è la gerarchizzazione. Il cane è un animale sociale, destinato a vivere in un branco con una struttura gerarchica ben definita. Nel periodo di socializzazione i cuccioli, giocando fra di loro, assumono le prime posture corporee di dominanza e di sottomissione. Osservando i cuccioli durante questo tipo di relazione sarà possibile individuare i soggetti predisposti a diventare maggiormente dominanti e quelli invece più sottomessi. 
Periodo Giovanile
Dopo il periodo di socializzazione il cane entra nel cosiddetto “periodo giovanile”.
L’imprinting è terminato e non può più avvenire.
Il cane continua il proprio sviluppo psico-fisico grazie alle capacità di apprendimento acquisite in precedenza.
Nonostante permanga una grande capacità di apprendimento, l’adattamento ad ambienti non conosciuti precedentemente sarà decisamente più difficile.
Dopo aver analizzato i periodi sensibili nella fase di sviluppo del cucciolo vediamo quali altri fattori sono importanti per quanto riguarda la formazione del carattere dei cani.
Infatti vari aspetti possono contribuire alla formazione del carattere dei cani, carattere che può essere influenzato da elementi quali: 
Corredo Genetico ovvero quegli aspetti caratteriali trasferiti geneticamente dai genitori (genotipo). Questo fattore può essere controllato dagli allevatori portando in accoppiamento solo soggetti meritevoli, cioè soggetti che coniugano buone caratteristiche morfologiche  a buone caratteristiche caratteriali.
Imprinting che come dicevamo in precedenza è il periodo fondamentale nella vita di un cucciolo durante il quale identifica il simile ed in partners sociali disponibili.
Quello che il cane apprende per mezzo dell’imprinting viene assorbito in modo indelebile dal suo cervello e perdura per tutta la vita.
Un imprinting errato è un danno quasi sempre irreversibile.  
Cure parentali ovvero le cure che la madre dispensa alla propria prole. Sono importanti soprattutto per la quantità di contatto con i cuccioli. L’isolamento da parte della madre è sicuramente una forma di maltrattamento.   
Allevamento deve essere condotto in modo corretto. L’allevatore ha una grande responsabilità e deve dare i giusti stimoli ai cuccioli  manipolandoli con cura.  
Gravidanza della madre deve essere tranquilla e serena poiché nel periodo prenatale i cuccioli sono già sensibili.
Esperienze precoci possono essere traumatiche o positive 

Relazione con il proprietario

La stretta convivenza del cane con l’uomo gli ha facilitato la comprensione dei segnali di comunicazione che l’uomo emette.
Tuttavia a volte maldestre interazioni relazionali, traumi, maltrattamenti o problemi caratteriali di alcuni soggetti possono dare origine a disturbi comportamentali dei cani. Alcuni fattori legati allo sviluppo dei disturbi comportamentali nei cani sono strettamente correlati ad inadeguati processi di socializzazione da cuccioli. 
Il disturbo di comportamento è qualcosa di specifico che sfugge al controllo del proprietario e che può essere causato da: inadeguato processo di socializzazione da cucciolo,esperienze precoci traumatiche,non idonee condizioni di allevamento durante i periodi definiti “critici” dello sviluppo emotivo. 

Ma quali sono i momenti più importanti dello sviluppo comportamentale del cucciolo?

Durante il periodo di socializzazione che si estende come già visto dalla terza settimana al terzo mese di vita del cucciolo le cellule nervose del giovane cane si sviluppano tumultuosamente. Si formano molti “collegamenti” chiamati sinapsi che costituiranno il sistema nervoso del cane adulto ma solo le sinapsi che verranno ripetutamente “attivate” da un’esperienza rimarranno “vive”. 
E’ quindi in questo periodo, a partire dalla terza settimana di età quando i cuccioli sono in grado di vedere e di udire, che è necessario iniziare ad esporli gradatamente (iniziando con l’intensità più bassa) al maggior numero possibile di stimoli sonori, visivi, tattili.
I rumori presenti in un’abitazione (telefono, televisione, radio, aspirapolvere, voci, ecc.),rumori presenti nell’ambiente esterno (aereo, elicottero, automobili, motorini), contatti fisici con il maggior numero di persone (bambini, uomini, donne, anziani, persone di colore. Per un cane infatti un bambino è profondamente differente da un adulto e un uomo da una donna), altri animali (cani, gatti, uccelli, ecc.) 
È altresì utile collocare dei giochi, quando l’allevatore è presente: palle, corde appese alle pareti, oggetti che suonano quando schiacciati e così via, è necessario scegliere materiali atossici e resistenti; sono invece da evitare giochi di “tira e molla” tra i cuccioli e l’allevatore poiché in questo modo viene perso il controllo dell’intensità del morso. 
E’ importante che queste stimolazioni vengano ripetute quotidianamente e che avvengano in situazione di tranquillità. 
Per canalizzare al meglio queste stimolazioni precoci sarà necessario porci delle semplici ma fondamentali domande:
Quali sono gli ambienti con cui il cane verrà a contatto con maggior frequenza ?
Quali sono gli oggetti con cui il cane verrà a contatto con maggior frequenza ? 
Per questo motivo un cucciolo che in futuro sarà un cane impiegato nella Pet Therapy verrà portato gradatamente e con molta tranquillità in ambienti quali Ospedali, Centri Socio Educativi; verrà a contatto con oggetti quali sedie a rotelle, stampelle, deambulatori e, in questi ambienti e con questi oggetti, sarà guidato a fare delle esperienze assolutamente positive.
Così facendo i cuccioli saranno dotati di una “banca dati” molto ampia e non avranno paura, timore o  atteggiamenti di evitamento, costringendo l’operatore a lunghe e spossanti sedute di desensibilizzazione. 
Anche le altre specie animali conosciute saranno considerate “amiche” non saranno né temute né predate, esseri umani compresi!
 
Fonte: Patrizia Spada
La scelta del cucciolo secondo il Test di Campbell

La scelta di un cucciolo di pura razza è determinata dalla cosciente espressione di aspettative, preferenze e dall'aspetto introspettivo del nostro carattere intrinseco, quindi una scelta dettata da un criterio e da un umore.
Cosa vi fa scegliere un soggetto della cucciolata invece di un'altro supponendo di vedere un omogeneità nel gruppo?
Cosa ci aspettiamo in futuro quando il nostro cucciolo sarà adulto?
Scegliendo un cucciolo di pura razza è implicito avere l’aspettativa media di un cane che rispecchi in buona percentuale i tratti caratteriali definiti dallo standard che sono sempre e comunque oggettivi e vagamente indicativi, riassumono le caratteristiche attitudinali ma non possono certamente dare indicazioni percentualmente apprezzabili sulla neurostabilità comportamentale e sull’indole caratteriale del soggetto.
La ricerca e le descrizioni che seguono, consentiranno di valutare preventivamente e stabilire l’orientamento generale del cucciolo nei confronti delle persone (bambini e adulti) le attitudini alla socializzazione, il grado di dominanza e di sensibilità.
Negli Stati Uniti a partire dal 1930, un gruppo di ricercatori scientifici operarono per la sintesi di conoscenze innovative per la comuni-cazione con il cane. Il Centro aveva sede in California, a San Raphael, fondatori delle ricerche due operatori di cruciale importanza: CLARENCE PFAFFENBERGER fondatore nel 1946 del “Guide Dogs for the Blind” per la selezione ed addestramento di cani utilizzati per la conduzione di non vedenti e il prof. JOHN PAUL SCOTT del Roscoe B. Jackson Memorial Laboratoty, di Bar Harbour, Maine eminente studioso del comportamento umano, impegnato in quel tempo nello stesso tipo di ricerca.
Gli Studi sono stati condotti con criterio rigorosamente scientifico ed il supporto di un’attenta analisi genetica; lo scopo di Clarence Pfaffenberger era quello di interpretare il comportamento del cucciolo per arrivare ad offrire alle persone con gravi problemi visivi il numero più alto possibile di Cani Guida, consapevoli dell’importanza del compito da svolgere e capaci, in ogni condizione, di agire opportunamente per la salvaguardia del proprio padrone. Il Prof. Scott nel frattempo studiava lo sviluppo del comportamento del cucciolo, alla ricerca di eventuali analogie con quello del bambino.
I “Cani Guida” dovevano essere dotati di grande intelligenza ed allo stesso tempo, mostrare predisposizione all’apprendimento delle non facili tecniche e procedure. E` stata proprio la grande difficoltà riscontrata fin dall’inizio nella ricerca di soggetti dotati di cosi` tante qualità a stimolare la Ricerca.
Negli anni ‘40 i risultati positivi si limitavano a rappresentare solo il 9% del totale dei soggetti addestrati, quindi 91 soggetti ogni 100 inseriti nel Programma di addestramento non arrivavano mai al livello di affidabilità richiesto.
Le scoperte fatte da quel momento in poi hanno dato inizio ad una vera e propria “rivoluzione”, che si è definitivamente affermata nel 1963 con la pubblicazione del libro di Clarence Pfaffenberger “The new knowledge of the dog behavior”. Nel libro l'Autore annunciava al mondo le nuove conoscenze che gli avevano permesso di raggiungere il 94% di risultati positivi, infatti il numero di Cani Guida a disposizione 20 anni prima incredibilmente si era più che decuplicato.
Le sue scoperte hanno messo in luce il fatto che la parte più importante dello sviluppo del cucciolo dal punto di vista comportamentale si completa nelle prime sedici settimane dopo la nascita.

Questa fase della vita, apparentemente breve e poco importante, deve essere suddivisa in quattro “Periodi critici” che sono: dalla nascita al 21° giorno il primo, dal 21° al 49° il secondo, dal 49° all’84° il terzo ed oltre, fino al 112°, il quarto periodo. Con l'osservazione sistematica ed il sostegno dell'analisi genetica si è arrivati ad elaborare i cosiddetti “Test attitudinali” per i cuccioli (Puppy aptitude tests), prove che si sono subito dimostrate di straordinaria importanza per la selezione attitudinale. L’affidabilità dei Test attitudinali nel tempo si è rivelata veramente significativa, in virtù del fatto che una corretta interpretazione permette di fare previsioni accurate sulle capacità di apprendimento individuali e su quello che sarà il comportamento dell’animale da adulto.
Il giorno più adatto per l'esecuzione dei Test è risultato il quarantanovesimo; la scelta si basa sul fatto che solo in questo momento si possono avere indicazioni certe, dato che, subito dopo, inizia il cosiddetto “Periodo della paura” che comprende l’ottava, la nona e la decima settimana di vita, in cui le risposte del cucciolo vengono modificate profondamente da un improvviso potenziamento delle
capacità sensoriali; il cambiamento si manifesta chiaramente osservando l'animale, proprio nei giorni immediatamente successivi a quel-lo "critico” (49°). E’ la maturazione del Sistema nervoso centrale che aumenta bruscamente l'efficacia dell'udito e della vista, al punto da rendere il cucciolo apparentemente timoroso; l'incremento della sensibilità determina infatti una netta riduzione della tolleranza nei confronti di certi stimoli esterni che fino a quel momento erano graditi o lasciavano l'animale del tutto indifferente, con effetti più o meno evidenti a seconda del livello di dominanza e di eccitabilità del singolo soggetto e della presenza o meno di riflessi di difesa attiva.
E’ stata proprio l’esecuzione sistematica dei Test attitudinali che ha reso possibili i progressi con i Cani Guida e che consente oggi agli Allevatori consapevoli dell’importanza dell’attitudine nella selezione, di evitare preventivamente errori grossolani come quello ad esempio, di affidare soggetti molto dominanti o iperattivi a persone miti o sedentarie, non in grado di soddisfare le particolari esigenze dal punto di vista educativo e motorio, che loro malgrado si trovano a dover fronteggiare. Si potrebbe anche evitare di affidare soggetti
potenzialmente aggressivi a proprietari inesperti, che sono incapaci di assumere il controllo della situazione con autorevolezza e di
instaurare con l‘animale un rapporto equilibrato, come ho già ampliamente sottolineato.
Dopo gli anni ‘60 le conoscenze hanno subito ulteriori evoluzioni, tanto da rendere possibili l’interpretazione, la prevenzione e la terapia dei Comportamenti indesiderabili del cane.
In tutta Europa ancora oggi il livello di conoscenza di questi aspetti fondamentali è molto limitato e mancano applicazioni pratiche; l’in-novazione in questo campo, da noi auspicata, potrebbe dare risultati importanti dal punto di vista sociale (ad es. la prevenzione dell’aggressività o dell’abbandono) e molteplici utilizzazioni in campo terapeutico, quando i problemi sono ormai già evidenti.


Test attitudinali del cucciolo

La descrizione che segue ripropone in veste integrale i test elaborati da Joachim e Wendy Volhard; la loro versione nasce dall’integra-zione di quelli studiati precedentemente da Clarence Pfaffenberger con i test di Campbell.
Eseguendo i test si possono mettere in evidenza le caratteristiche individuali relativamente a:
1) attitudine alla socializzazione
2) attitudine a seguire
3) tolleranza del contenimento forzato
4) dominanza sociale
5) dominanza nel sollevamento
6) attitudine al riporto
7) sensibilità tattile
8) sensibilità acustica
9) sensibilità visiva

L’esecuzione dei test consente di fare previsioni accurate su quello che sarà il comportamento del cucciolo da adulto, in relazione alle condizioni che troverà nella sua nuova residenza ed al tipo di utilizzazione cui eventualmente sarà destinato. Quando le osservazioni vengono condotte su un numero significativo di discendenti di un riproduttore particolare, i risultati offrono a chi è in grado di apprezzarne il valore, elementi fondamentali per una più accurata valutazione del potenziale di una particolare linea di sangue rispetto alle altre, quindi l’opportunità di realizzare da quel momento in poi una più approfondita selezione attitudinale.


Alle diverse prove si dà un punteggio da 1 a 6, o da 1 a 5, a seconda della risposta del cucciolo. Integrando i punteggi ottenuti (valuta-zione dell’insieme dei test) si arriva alla fine ad avere un quadro piuttosto dettagliato del soggetto e delle sue potenzialità come anima-le di famiglia; dal punto di vista dell’obbedienza e delle eventuali utilizzazioni (protezione civile, nuclei cinofili, etc.). I test vanno eseguiti in un’area predisposta allo scopo, che deve essere sconosciuta per il cucciolo e protetta da qualsiasi distrazione esterna; bisogna manipolare il piccolo sempre con una certa delicatezza, senza parlare (sollecitazione, elogio) e senza dare alcuna importanza all’even-tuale pipì o popò che, comunque, vanno sempre rimossi prima del test successivo. L’esecutore del test deve essere sconosciuto.


ATTRAZIONE SOCIALE
Per il primo test (attrazione sociale) il cucciolo viene sistemato al centro dell’area prescelta; subito ci si porta a distanza di circa 5 metri,
nella direzione opposta rispetto al punto da cui si è entrati. Bisogna inginocchiarsi e battere le mani, cercando di attrarre a sé l’animale.
Il test mette in evidenza il grado di attrattività sociale del soggetto (social attraction), la fiducia o la dipendenza.
I risultati possibili sono:
- viene subito con la coda su, salta, morde le mani. punti = 1
- viene subito, coda su, salta addosso, lecca le mani. p = 2
- viene subito, coda su. p = 3
- viene subito, coda giù. p = 4
- viene con esitazione, coda giù. p = 5
- non viene. p = 6


SEGUIRE
Ci si alza in piedi e ci si allontana dal cucciolo, con passo normale.
Al momento di muoversi bisogna accertarsi che il cucciolo ci veda.
Il test mette in evidenza il grado di attrazione sociale del soggetto in osservazione. Quando non seguono evidenziano un elevato grado
di indipendenza. I risultati possibili sono:
- segue con sollecitudine, coda in su, viene tra i piedi e li morde. p =1
- segue con sollecitudine, coda in su, viene tra i piedi. p = 2
- viene con sollecitudine, coda su. p = 3
- viene con sollecitudine, coda giù. p = 4
- viene con esitazione, coda giù. p = 5
- non viene o si allontana. p = 6


CONTENIMENTO
Bisogna abbassarsi e rotolare con gentilezza il cucciolo sul dorso, tenendolo in posizione con una mano per almeno 30 secondi. Il test
evidenzia la tendenza dominante o sottomessa del soggetto e la capacità di sopportare lo stress dell’essere dominato, socialmente o
fisicamente.
Punteggio:
- si ribella con decisione, attacca e morde.p = 1
- si ribella con decisione ed arriva addosso. p = 2
- prima accetta poi si ribella, ma si calma con il contatto visivo. p = 3
- si ribella ma subito si calma. p = 4
- non si ribella. p = 5
- non si ribella ed evita il contatto visivo. p = 6


DOMINANZA SOCIALE
Inginocchiati alle spalle del cucciolo lo si accarezza gentilmente, dalla testa alla groppa; si continua ad accarezzare finché non si ottie-ne una risposta rilevabile. Il test da indicazioni sul grado di accettazione della dominanza sociale; il cucciolo può dominare saltando
addosso e mordendo le mani, o può dimostrarsi indipendente e allontanarsi.
Punteggio:
- salta addosso, ringhia e morde. p = 1
- salta addosso. p = 2
- cerca di salire in braccio e lecca il viso dell’operatore. p = 3
- scodinzola vistosamente e lecca le mani. p = 4
- si rotola sul dorso e lecca le mani. p = 5
- si allontana e rimane a distanza. p = 6


SOLLEVAMENTO
Ci si deve abbassare per poter sollevare da terra il cucciolo, prendendolo sotto la pancia, con le dita intrecciate ed i palmi rivolti verso
l’alto; deve essere tenuto a qualche centimetro dal suolo per 30 secondi. Il test mette in evidenza il grado di accettazione della domi-nanza, quando l’animale si ritrova privo del controllo dei movimenti.
Punteggio:
- si ribella con molta determinazione, ringhia, morde. p = 1
- si ribella con determinazione. p = 2
- non si ribella ma si rilassa. p = 3
- si ribella ma subito si calma e lecca le mani. p = 4
- non si ribella e lecca le mani. p = 5
- si terrorizza. p = 6


RIPORTO
In piedi alle spalle del cucciolo bisogna attrarne l’attenzione, appallottolando alcuni fogli di giornale. Quando il cucciolo si accorge di
quello che sta succedendo la palla di carta gli va lanciata davanti al muso, a circa 1 metro e mezzo di distanza.
Il test consente di valutare l’attitudine al lavoro con gli esseri umani.
Punteggio:
- raggiunge l’oggetto, lo prende in bocca e si allontana. p = 1
- raggiunge l’oggetto, rimane nei pressi. p = 2
- raggiunge l’oggetto, lo preleva e va dall’operatore. p = 3
- raggiunge l’oggetto, non lo preleva, va dall’operatore. p = 4
- si dirige verso l’oggetto ma subito perde l’interesse. p = 5
- non si interessa all’oggetto. p = 6


SENSIBILITÀ TATTILE
Si prende tra le dita la pelle dello spazio interdigitale di un arto anteriore e si esercita una compressione progressiva; nel contempo si
conta da 1 a 10, fermandosi non appena l’animale ritrae la zampa o mostra dolore.
Il test mette in evidenza il grado di sensibilità tattile del soggetto.
Punteggio:
- la risposta arriva dopo 8-10 secondi. p = 1
- la risposta arriva dopo 6-7 secondi. p = 2
- dopo 5-6 secondi. p = 3
- dopo 2-4 secondi. p = 4
- dopo 1-2 secondi. p = 5


SENSIBILITÀ ACUSTICA
Si mette il cucciolo al centro dell’area; l’esecutore del test o un collaboratore devono produrre per due volte un rumore acuto, come quello che si determina percuotendo una padella con un cucchiaio.
Il test mette in evidenza il grado di sensibilità acustica.
Punteggio:
- è interessato al suono, lo localizza e si dirige verso la fonte abbaiando. p = 1
- è interessato, lo localizza ed abbaia. p = 2
- è interessato, lo localizza, mostra curiosità e si dirige verso il suono. p = 3
- è interessato e localizza la fonte. p = 4
-guaisce, arretra e si nasconde. p = 5
- ignora il suono. p = 6


SENSIBILITÀ VISIVA
Si posiziona il cucciolo al centro dell’area e, dopo aver appallottolato e legato con una corda un asciugamano abbastanza grande, lo si lancia di fronte all’animale a distanza di circa un metro e mezzo.
Il test evidenzia la presenza, o l’assenza, di una risposta che denoti intelligenza di fronte ad oggetti sconosciuti.
Punteggio:
- lo vede, attacca e morde. p = 1
- lo vede ed abbaia, coda su. p = 2
- guarda con interesse e tenta di “investigarlo”. p = 3
- lo guarda, abbaia con coda giù. p = 4
- scappa e si nasconde. p = 5


RISULTATI

I cuccioli che hanno soprattutto P = 1 sono estremamente dominanti ed aggressivi. Resistono al tentativo di affermare la leader-ship umana, così strenuamente da dover essere affidati solo a persone molto esperte. La loro migliore utilizzazione è nei nuclei cinofili delle forze dell’ordine.
I cuccioli che hanno soprattutto P = 2 sono dominanti e sicuri di sé. Possono mordere se la situazione li stimola opportunamente; accettano l’uomo come guida, ma questo deve avere un atteggiamento fermo e consistente. Certamente non si addicono alle persone miti o esitanti; in mani esperte possono arrivare ad esprimere il massimo del potenziale nel lavoro.
I cuccioli che hanno prevalentemente P = 3 nel punteggio, sono espansivi e molto amichevoli; si adattano molto bene alle situazioni in
cui ricevono un buon addestramento ed esercizio fisico in quantità adeguata. Il temperamento è molto flessibile e, quindi, si inserisco-no facilmente in qualsiasi tipo di ambiente, ammesso che vengano educati opportunamente.
I cuccioli che hanno soprattutto P = 4, sono molto facilmente adattabili e controllabili; la loro natura sottomessa fa sì che siano sempre alla ricerca della leadership della propria “guida”. Facili da addestrare ed eccellenti con i bambini, risultano in parte carenti dal punto di vista della fiducia in sé; ideali come cani di famiglia. Sono meno espansivi dei precedenti (P = 3), ma si dimostrano gentili e molto affezionati.
I cuccioli che hanno prevalentemente P = 5 sono molto sottomessi e carenti riguardo la fiducia in sé. Si legano alle persone, ma hanno molto bisogno di compagnia e di incoraggiamento per esprimere sé stessi. Se non vengono educati opportunamente crescono timorosi o molto timorosi. Dovrebbero quindi essere affidati a persone con carattere piuttosto stabile e vita ben strutturata, dotati di pazienza e non troppo esigenti; ideali per le coppie di anziani.
I cuccioli che hanno prevalentemente P = 6 sono molto indipendenti e non sono interessati al rapporto con gli umani. Da adulti non dimostrano affetto ed hanno poco bisogno della nostra compagnia. È raro che i cuccioli che hanno avuto l’opportunità di socializzare con i fratelli e le sorelle diano questi risultati, ma certe razze nordiche mostrano un simile livello di indipendenza piuttosto frequentemente.
Per la maggior parte dei proprietari un buon “compagno di vita” dovrebbe essere scelto nel gruppo dei prevalentemente P= 3 o P= 4.
I soggetti che mostrano una combinazione di P = 1 e P = 2 hanno bisogno di essere affidati a proprietari esperti, in grado di far emer-gere con l’educazione e l’addestramento il meglio del loro potenziale.

Fonte: Roberto Malagoli (Associazione Italiana San Bernardo AISB)



I test attitudinali per i cuccioli

Le ricerche sullo sviluppo del cucciolo dal punto di vista comportamentale sono iniziate negli Stati Uniti, alcuni decenni addietro. L’impulso è nato dalle analogie possibili con lo sviluppo del bambino, di cui si è occupato lungamente il Prof. J. P. Scott, e dalla selezione ed addestramento del cane per la conduzione delle persone ipovedenti o non vedenti, di cui si può a ragione considerare “pioniere” Clarence Pfaffenberger.
Le osservazioni compiute dai due studiosi hanno completamente rivoluzionato le conoscenze sullo sviluppo dell’intelligenza del cucciolo e sulle possibili applicazioni della sua superiore attitudine all’apprendimento.

La socializzazione del piccolo comincia già all'interno della cucciolata

Non è certo questa la sede per dilungarsi sugli enormi vantaggi e le molteplici applicazioni delle scoperte innovative che ho ricordato, ma bisogna sapere che al “Guide Dog for the Blind Inc.”, di Saint Raphael (California), dove all’inizio della selezione ed addestramento riuscivano nell’impresa solo 9 soggetti su 100 (anni ’40 e ‘50), si raggiunse negli anni ’60 la stupefacente percentuale di successi del 94 %.
Sì, avete capito bene, proprio il 94 %! In termini molto semplici su cento cuccioli della razza Pastore tedesco, che iniziavano il Programma di addestramento per conseguire un giorno il brevetto di Cane-Guida, ben 94 raggiungevano lo scopo.
Definire questi risultati eccezionali significa evidentemente sminuirli.
E’ facile intuire che le nuove conoscenze conseguite dovevano avere un’importanza veramente cruciale.
L’argomento è strettamente collegato a quel “miraggio” che oggi si può considerare la selezione attitudinale; in un’era in cui l’eccessiva uniformità dei patrimoni genetici viene finalmente riconosciuta come negativa, sotto diversi punti di vista, e le tare ereditarie imperversano, in cui la rusticità in certe specie e razze animali si è quasi del tutto persa.
Ebbene la domanda che ci interessa è: come si può sviluppare l’intelligenza del cucciolo e, nel contempo, predisporla all’apprendimento, anche nelle fasi successive di sviluppo (periodo giovanile ed età adulta)? La risposta: riuscendo a scoprire la vera natura del singolo cucciolo, il suo livello di dominanza, la sua attitudine alla socializzazione, con i simili e gli esseri umani, e raccogliendo una serie di osservazioni sulle reazioni dell’animale alle nostre sollecitazioni.
In una fase successiva si tratta di correggere certi “difetti”, pronti a modificare opportunamente il proprio modo di reagire nelle diverse situazioni, intervenendo quando è necessario, nel rispetto della vera natura del soggetto (educazione ed addestramento).

QUALITA' E DIFETTI
Sviluppare le qualità ridimensionando i difetti, proprio quello che la mamma cagna avrebbe sicuramente saputo fare, in stretta collaborazione con il Capo branco
Il segreto è, quindi, avere parametri di valutazione delle caratteristiche proprie dell’individuo “cucciolo”, che abbiano valore oggettivo e, di conseguenza, offrano un quadro d’insieme delle potenzialità e di quello che sarà il comportamento dell’animale da adulto.
Come sottolinea il Prof. William E. Campbell, nell’opera da lui dedicata ai Disturbi del comportamento del cane (Behavior problems of dogs, 1975. American Veterinary Pubblication Inc.): “L’amore a prima vista vende più cuccioli di qualsiasi altra considerazione da parte di allevatori e commercianti di animali”.
In estrema sintesi questo significa che, se non viene attuata alcuna selezione attitudinale e si ignorano o si sottovalutano i test attitudinali, il cane problema (problem dog) alla fine può sempre capitare a chiunque.
In effetti un soggetto molto dominante non può essere affidato a persone inesperte; non si può introdurre un soggetto iperattivo in una famiglia con abitudini di vita sedentarie; non si può più perdere l’occasione di stabilire un legame veramente profondo, avendo con sé il cucciolo nel cosiddetto “Periodo della paura”, tanto importante quanto trascurato.
Il rimedio in tutti questi casi consiste nell’uso abituale di quelli che abbiamo già definito Test attitudinali per il cucciolo; serie di prove molto semplici da effettuare, che in California hanno costituito la base delle ricerche e dei successi di Scott e Pfaffenberger.

I TEST ATTITUDINALI
I test attitudinali devono essere realizzati in un momento molto particolare, che è stato fissato al 49.mo giorno di vita; il perché della scelta obbligata risiede nell’improvviso cambiamento nella risposta agli stimoli esterni che il giovanissimo animale subisce indipendentemente da età, razza e sesso, proprio dopo quel giorno fatidico. Il fenomeno va messo in relazione con la maturazione del Sistema nervoso centrale, che nella specie in questione prosegue attivamente dopo la nascita; l’incremento della sensibilità acustica e visiva si manifesta proprio a ridosso di quello che, a ragione, viene quindi definito giorno critico (49.mo).
La conseguenza più sorprendente di questo evento “chiave” nello sviluppo comportamentale del soggetto, è un cambiamento netto nell’insieme delle risposte agli stimoli esterni, così evidente a volte da far temere che sia ammalato. Stimoli che fino a quel momento risultavano ben tollerati (ad. es. rumori particolari o persone sconosciute), improvvisamente possono evocare paura o addirittura terrore.
Il fenomeno è rilevabile durante l’ottava, nona e decima settimana di vita che, nell’insieme, vengono definite eloquentemente Periodo della paura; il bisogno del cucciolo di rassicurazione e di una “guida” è così forte in questa fase della crescita, da rendere insostituibile l’eventuale intervento umano. Certe conoscenze sono quindi essenziali per favorire lo sviluppo migliore della consapevolezza di sé e della fiducia nei propri mezzi del giovanissimo animale, insostituibili anche nella specie che ci interessa
Il momento ideale per portare il cucciolo nella sua nuova residenza è intorno al 49.mo giorno dopo la nascita, perché la presenza accorta e consapevole della persona, o della famiglia, che ha deciso di adottarlo, permette di instaurare proprio nel periodo della paura un rapporto affettivo così “profondo”, rispetto a quello che sarebbe stato, da non consentire paragoni.

IN ITALIA....
Il ritardo nella diffusione nel nostro paese delle conoscenze indispensabili per l’educazione e l’addestramento del cucciolo nelle prime 12-16 settimane di vita, è tanto sorprendente quanto inspiegabile. Del resto la maggior parte delle persone che hanno un cucciolo o un cane adulto, e purtroppo molti allevatori, ancora credono e sostengono che il cane va educato ed addestrato da adulto.
Eseguendo i test si possono mettere in evidenza le caratteristiche individuali relativamente a:
- attitudine alla socializzazione (social attraction)
- attitudine a seguire (following)
- tolleranza del contenimento forzato (restraint)
- dominanza sociale (social dominance)
- dominanza nel sollevamento (elevation dominance)
- attitudine al riporto (retrieving)
- sensibilità tattile (touch sensivity)
- sensibilità acustica (sound sensivity)
- sensibilità visiva (sight sensivity)


ESEGUIRE I TEST
L’esecuzione dei test consente di fare previsioni molto accurate su quello che sarà il comportamento del cucciolo da adulto, in relazione alle condizioni che troverà nella sua nuova residenza ed al tipo di utilizzazione cui, eventualmente, sarà destinato.
Quando le osservazioni vengono condotte su un numero significativo di discendenti di un riproduttore particolare, i risultati offrono, a chi è in grado di apprezzarne il valore, elementi fondamentali per una più accurata valutazione del potenziale di una particolare linea di sangue, rispetto alle altre e, quindi, l’opportunità di realizzare da quel momento in poi una più approfondita selezione attitudinale.
E’ l’uso sistematico dei test che ha consentito di elevare la percentuale dei cuccioli che un giorno acquisivano il Brevetto di “Cane Guida” dal 9 % (inizio della selezione) al 94 % (Guide Dog For The Blind, vedi link sul sito, alla pagina: la Scuola americana.)

NEL CONCRETO...
La descrizione che segue ripropone in veste integrale i test elaborati da Joachim e Wendy Volhard; la loro versione nasce dall’integrazione di quelli studiati precedentemente da Clarence Pfaffenberger (Guide Dog For The Blind) con i test di Campbell. Questi ultimi stabiliscono l’orientamento generale del cucciolo nei confronti delle persone (bambini ed adulti) con sorprendente accuratezza e, di conseguenza, permettono di valutare preventivamente la maggiore o minore disponibilità del soggetto in osservazione ad accettare un giorno gli esseri umani -uno in particolare o tutti i componenti del nucleo familiare- come Leader (humane leadership).
Applicando le diverse prove si dà un punteggio da 1 a 6, o da 1 a 5, a seconda della risposta del cucciolo. Integrando i punteggi ottenuti (valutazione dell’insieme dei test) si arriva alla fine ad avere un quadro piuttosto dettagliato del soggetto e delle sue potenzialità come animale di famiglia (Companion Dog), dal punto di vista dell’obbedienza e delle eventuali utilizzazioni (protezione civile, nuclei cinofili, etc.).
I test vanno eseguiti in un’area predisposta allo scopo, che deve essere sconosciuta per il cucciolo e protetta da qualsiasi distrazione esterna; bisogna manipolare il piccolo sempre con una certa delicatezza, senza parlare (sollecitazione, elogio) e senza dare alcuna importanza all’eventuale pipì o popò che, comunque, vanno sempre rimossi prima del test successivo. L’esecutore del test deve essere sconosciuto.


L' ATTRAZIONE SOCIALE
Per il primo test (attrazione sociale) il cucciolo viene sistemato al centro dell’area prescelta; subito ci si porta a distanza di circa 5 metri, nella direzione opposta rispetto al punto da cui si è entrati. Bisogna inginocchiarsi e battere le mani, cercando di attrarre a sé l’animale.
Il test mette in evidenza il grado di attrattività sociale del soggetto (social attraction), la fiducia o la dipendenza. I risultati possibili sono
- viene subito con la coda su, salta, morde le mani. Punti = 1
- viene subito, coda su, salta addosso, lecca le mani. P = 2
- viene subito, coda su. P = 3
- viene subito, coda giù. P = 4
- viene con esitazione, coda giù. P = 5
- non viene. P = 6


IL SEGUIRE
Ci si alza in piedi e ci si allontana dal cucciolo, con passo normale. Al momento di muoversi bisogna accertarsi che il cucciolo ci veda.
Il test mette in evidenza il grado di attrazione sociale del soggetto in osservazione. Quando non seguono evidenziano un elevato grado di indipendenza. I risultati possibili sono:
- segue con sollecitudine, coda in su, viene tra i piedi e li morde. P =1
- segue con sollecitudine, coda in su, viene tra i piedi. P = 2
- viene con sollecitudine, coda su. P = 3
- viene con sollecitudine, coda giù. P = 4
- viene con esitazione, coda giù. P = 5
- non viene o si allontana. P = 6


IL CONTENIMENTO
Bisogna abbassarsi e rotolare con gentilezza il cucciolo sul dorso, tenendolo in posizione con una mano per almeno 30 secondi.
Il test evidenzia la tendenza dominante o sottomessa del soggetto e la capacità di sopportare lo stress dell’essere dominato, socialmente o fisicamente. Punteggio:
- si ribella con decisione, attacca e morde. P = 1
- si ribella con decisione ed arriva addosso. P = 2
- prima accetta poi si ribella, ma si calma con il contatto visivo. P = 3
- si ribella ma subito si calma. P = 4
- non si ribella. P = 5
- non si ribella ed evita il contatto visivo. P = 6


LA DOMINANZA SOCIALE
Inginocchiati alle spalle del cucciolo lo si accarezza gentilmente, dalla testa alla groppa; si continua ad accarezzare finché non si ottiene una risposta rilevabile. Il test da indicazioni sul grado di accettazione della dominanza sociale; il cucciolo può dominare saltando addosso e mordendo le mani, o può dimostrarsi indipendente e allontanarsi. Punteggio:
- salta addosso, ringhia e morde. P = 1
- salta addosso. P = 2
- cerca di salire in braccio e lecca il viso dell’operatore. P = 3
- scodinzola vistosamente e lecca le mani. P = 4
- si rotola sul dorso e lecca le mani. P = 5
- si allontana e rimane a distanza. P = 6


IL SOLLEVAMENTO
Ci si deve abbassare per poter sollevare da terra il cucciolo, prendendolo sotto la pancia, con le dita intrecciate ed i palmi rivolti verso l’alto; deve essere tenuto a qualche centimetro dal suolo per 30 secondi. Il test mette in evidenza il grado di accettazione della dominanza, quando l’animale si ritrova privo del controllo dei movimenti. Punteggio:
- si ribella con molta determinazione, ringhia, morde. P = 1
- si ribella con determinazione. P = 2
- non si ribella ma si rilassa. P = 3
- si ribella ma subito si calma e lecca le mani. P = 4
- non si ribella e lecca le mani. P = 5
- si terrorizza. P = 6


IL RIPORTO
In piedi alle spalle del cucciolo bisogna attrarne l’attenzione, appallottolando alcuni fogli di giornale. Quando il cucciolo si accorge di quello che sta’ succedendo la palla di carta gli va lanciata davanti al muso, a circa 1 metro e mezzo di distanza. Il test consente di valutare l’attitudine al lavoro con gli esseri umani. Punteggio:
- raggiunge l’oggetto, lo prende in bocca e si allontana. P = 1
- raggiunge l’oggetto, rimane nei pressi. P = 2
- raggiunge l’oggetto, lo preleva e va dall’operatore. P = 3
- raggiunge l’oggetto, non lo preleva, va dall’operatore. P = 4
- si dirige verso l’oggetto ma subito perde l’interesse. P = 5
- non si interessa all’oggetto. P = 6


LA SENSIBILITA’ TATTILE
Si prende tra le dita la pelle dello spazio interdigitale di un arto anteriore e si esercita una compressione progressiva; nel contempo si conta da 1 a 10, fermandosi non appena l’animale ritrae la zampa o mostra dolore.
Il test mette in evidenza il grado di sensibilità tattile del soggetto. Punteggio:
- la risposta arriva dopo 8-10 secondi. P = 1
- la risposta arriva dopo 6-7 secondi. P = 2
- dopo 5-6 secondi. P = 3
- dopo 2-4 secondi. P = 4
- dopo 1-2 secondi. P = 5


LA SENSIBILITA’ ACUSTICA
Si mette il cucciolo al centro dell’area; l’esecutore del test o un collaboratore devono produrre per due volte un rumore acuto, come quello che si determina percuotendo una padella con un cucchiaio. Il test mette in evidenza il grado di sensibilità acustica. Punteggio:
- è interessato al suono, lo localizza e si dirige verso la fonte
abbaiando. P = 1
- è interessato, lo localizza ed abbaia. P = 2
- è interessato, lo localizza, mostra curiosità e si dirige verso il suono.
P = 3
- è interessato e localizza la fonte. P = 4
- guaisce, arretra e si nasconde. P = 5
- ignora il suono. P = 6


LA SENSIBILITA’ VISIVA
Si posiziona il cucciolo al centro dell’area e, dopo aver appallottolato e legato con una corda un asciugamano abbastanza grande, lo si lancia di fronte all’animale a distanza di circa un metro e mezzo. Il test evidenzia la presenza, o l’assenza, di una risposta che denoti intelligenza di fronte ad oggetti sconosciuti. Punteggio:
- lo vede, attacca e morde. P = 1
- lo vede ed abbaia, coda su. P = 2
- guarda con interesse e tenta di “investigarlo”. P = 3
- lo guarda, abbaia con coda giù. P = 4
- scappa e si nasconde. P = 5


I RISULTATI
I cuccioli che hanno soprattutto P = 1 sono estremamente dominanti ed aggressivi. Resistono al tentativo di affermare la leadership umana, così strenuamente da dover essere affidati solo a persone molto esperte. La loro migliore utilizzazione è nei nuclei cinofili delle forze dell’ordine.
I cuccioli che hanno soprattutto P = 2 sono dominanti e sicuri di sé. Possono mordere se la situazione li stimola opportunamente; accettano l’uomo come guida, ma questo deve avere un atteggiamento fermo e consistente. Certamente non si addicono alle persone miti o esitanti; in mani esperte possono arrivare ad esprimere il massimo del potenziale nel lavoro.
I cuccioli che hanno prevalentemente P = 3 nel punteggio, sono espansivi e molto amichevoli; si adattano molto bene alle situazioni in cui ricevono un buon addestramento ed esercizio fisico in quantità adeguata. Il temperamento è molto flessibile e, quindi, si inseriscono facilmente in qualsiasi tipo di ambiente, ammesso che vengano educati opportunamente.
I cuccioli che hanno soprattutto P = 4, sono molto facilmente adattabili e controllabili; la loro natura sottomessa fa sì che siano sempre alla ricerca della leadership della propria “guida”. Facili da addestrare ed eccellenti con i bambini, risultano in parte carenti dal punto di vista della fiducia in sé; ideali come cani di famiglia. Sono meno espansivi dei precedenti (P = 3), ma si dimostrano gentili e molto affezionati.
I cuccioli che hanno prevalentemente P = 5 sono molto sottomessi e carenti riguardo la fiducia in sé. Si legano alle persone, ma hanno molto bisogno di compagnia (companionship) e di incoraggiamento per esprimere sé stessi. Se non vengono educati opportunamente crescono timorosi o molto timorosi (shy dog). Dovrebbero quindi essere affidati a persone con carattere piuttosto stabile e vita ben strutturata, dotati di pazienza e non troppo esigenti; ideali per le coppie di anziani.
I cuccioli che hanno prevalentemente P = 6 sono molto indipendenti e non sono interessati al rapporto con gli umani. Da adulti non dimostrano affetto ed hanno poco bisogno della nostra compagnia. E’ raro che i cuccioli che hanno avuto l’opportunità di socializzare con i fratelli e le sorelle diano questi risultati, ma certe razze nordiche mostrano un simile livello di indipendenza piuttosto frequentemente.
Per la maggior parte dei proprietari un buon “compagno di vita” (companion animal, pet) dovrebbe essere scelto nel gruppo dei prevalentemente P = 3 o P = 4.
I soggetti che mostrano una combinazione di P = 1 e P = 2 hanno bisogno di essere affidati a proprietari esperti, in grado di far emergere con l’educazione e l’addestramento il meglio del loro potenziale.

Autore: Franco Scarsella

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