venerdì 20 aprile 2007

Perchè abbiamo simpatia per i cani?

Se osserviamo la storia, l’Homo sapiens appare su questo pianeta nel 300.000 a.C.(paleolitico inferiore): le sue sviluppate attività cerebrali gli permettevano di lavorare materiali non metallici con notevole abilità; nel 40.000 a.C. (paleolitico medio) le attività dell’Homo sapiens iniziano ad assumere forme più complesse, come le prime raffigurazioni artistiche, non finalizzate soltanto ad aspetti pratici e, soltanto nel 10.000 a.C. (mesolitico), l’uomo inizia ad allevare animali permettendosi così di risolvere le incertezze relative alla caccia. In seguito si svilupperà l’agricoltura, la metallurgia e molto più tardi, nel 3.000 a.C. (età del rame) le prime comunità cittadine.Attualmente si considera attendibile la teoria che attribuisce l’inizio della domesticazione del lupo nel periodo mesolitico, quindi dodicimila anni or sono. Anche se non possiamo affermarlo con certezza, questo animale non è stato allevato per scopi nutrizionali, bensì come aiutante per le sue straordinarie capacità di adattamento e la sua versatilità di impiego.L’essere umano è dunque geneticamente predisposto a convivere con il cane e viceversa: le selezioni da noi effettuate sono strettamente legate alla stessa selezione che abbiamo subito e cioè, che le selezioni controllate dall’uomo sono state realizzate in funzione delle nostre necessità. Da questo si può dedurre che il cane sia il frutto del desiderio umano al limite di ciò che la variabilità genetica ha permesso attraverso la selezione specializzata: siamo in condizione di fissare i caratteri somatici di una nuova razza di cane in sole cinque generazioni; le caratteristiche comportamentali,invece, richiedono un po’ più di tempo per divenire più affidabili in quanto i geni del comportamento, sono influenzati dall’ambiente durante la vita di un individuo.Abbiamo ipotizzato che il cane sia uno di quegli animali allevati dall’uomo con lo scopo di utilizzare determinate capacità di cui noi siamo sprovvisti o che possediamo in misura minore: l’olfatto, la velocità, l’udito, la resistenza alla fatica sono solo alcune delle caratteristiche che fanno del cane un animale a noi “superiore”; l’intelligenza complessa, la “capacità” di astrazione, quella di studiare, analizzare e modificare la materia, quella organizzativa, quella di conservare risorse alimentari, quella di osservazione e non ultima quella di comunicazione e di trasferimento della conoscenza ai posteri, insieme a tante altre particolari specialità, fanno della nostra specie un animale “superiore” a tutti gli altri. Ovviamente il termine “superiore” è relativo ai parametri stabiliti dall’essere umano e quindi ha valenza soltanto dal punto di vista antropocentrico.Nella “Era Tecnologica” gli strumenti acquisiti ed a disposizione della nostra specie, sono decisamente più efficienti rispetto all’aiuto che ci è stato fornito dagli animali da lavoro. Il bue è stato sollevato dal suo incarico di tirare l’aratro, il cavallo non è più un animale da trasporto (di cose o persone) ed anche il cane non avrebbe alcun motivo di vivere in un appartamento ma, i cambiamenti avvenuti in quest’epoca hanno modificato con la stessa decisione la qualità dei rapporti intraspecifici tra gli umani. Nei centri urbani, i Rapporti tra gli uomini sono sempre più difficili e diffidenti e, secondo Lorenz, questo è causato dall’elevato numero di Contatti umani a cui ogni individuo è costretto a sottoporsi quotidianamente. Instaurare un rapporto affettivamente sicuro un cane è tanto facile quanto è difficile anche il solo pensare ad un Rapporto di Coppia duri per sempre.Il cane, come l’uomo, è un animale sociale, gerarchico e territoriale; convivendo con noi da molti millenni si può inserire nei nostri branchi nel rispetto delle nostre regole; ha dimostrato di sapersi adattare facilmente ai differenti ritmi che gli imponiamo e la sua mole è variabile: dai 500 grammi di alcune razze toy, fino ai centoventi chili del mastiff. Queste sono le principali caratteristiche che gli hanno permesso di occupare un posto privilegiato al nostro fianco ed ora, che molti individui proiettano nel cane la realizzazione di un rapporto sicuro, affidabile e stabile, il cane subisce un’ulteriore evoluzione e diviene anche un animale da compagnia e da assistenza.Quanto detto finora vuole evidenziare che in realtà questa sensazione di “simpatia” diffusa, è un aspetto tipico solo delle civiltà occidentali, moderne ed ad alta urbanizzazione, mentre fino a ieri il cane è stato considerato un animale utile, da lavoro ma privilegiato per la sua capacità di inserimento nella vita sociale umana.Per il cane invece è diverso. Quelle fatte finora sono soltanto considerazioni culturali e non sono alla sua portata. Può un cane provare “simpatia”? Per definizione la “simpatia” è un sentimento piacevole nei confronti di un’altra persona di cui si apprezzano il carattere, le qualità etc. Il cane è davvero in grado di selezionare in modo così specializzato i suoi sentimenti? L’empatia, invece, è quel processo psichico che consiste nell’assorbimento diretto dello stato emozionale di un’altra persona e questo mi sembra alla portata di un cane più di quanto non lo sia la simpatia.Il comportamento è l’insieme di atteggiamenti espressi da un individuo in relazione agli stimoli ricevuti. Il comportamento di un cane, all’interno di gruppo umano, è condizionato da una quantità di stimoli diversi rispetto a quelli che riceverebbe dal suo ipotetico ambiente naturale e molti di questi atteggiamenti, si possono osservare soltanto nei cani che vivono a stretto contatto con noi. In particolare l’atteggiamento festoso del cane al momento del rientro di un proprietario è spiegato da due diversi momenti:- Il cucciolo di lupo al rientro degli adulti dopo una battuta di caccia salta cercando di leccare la bocca dei cacciatori al fine di racimolare un po’ di carne; questo comportamento stimola l’adulto a rigurgitare del cibo con il quale il piccolo si sfamerà.- Nel momento in cui un individuo adulto si ricongiunge al branco dopo essersi allontanato, subisce una sorta di controllo del suo stato psicofisico dagli altri componenti del gruppo al fine di rivalutarne la posizione sociale.Il cane che salta addosso alle persone che rientrano in casa cercando di baciarle sulla bocca sono animali che non hanno avuto una crescita psicologica corretta e mantengono un comportamento infantile (neotenìa) legato alla richiesta di cibo; quelli che salutano scodinzolando, senza saltare, ma annusando gli abiti, sono individui che svolgono il loro normale ruolo di individui adulti che controllano la condizione psicofisica dell’elemento che rientra nella tana.Con questo non voglio affermare che i cani non sono in condizione di provare emozioni nei confronti di un altro individuo; l’espressioni di gioia, contentezza, allegria, sicurezza, tristezza, dolore, ansia, paura, e quant’altro sono facilmente identificabili nello sguardo di un cane ed un esame obiettivo ci fa pensare che la personalità di questo animale è ricca di sentimenti, ma il valore che il cane attribuisce a queste emozioni è sicuramente diverso da quello che potremmo attribuirgli noi umani.Il cane potrebbe provare simpatia ed empatia nei nostri confronti perché la sua sopravvivenza è garantita dal cibo che gli offriamo, dalla sicurezza che gli offre appartenere ad un branco umano e dalla possibilità di usufruire di un territorio ben protetto; la gioia che esprime al momento in cui una persona tenta di interagire con lui è relativa al tipo di rapporto che ha, od ha avuto, con gli esseri umani. I miei cani, quando rientro a casa, mi salutano per pochi secondi e poi riprendono le loro normali attività (la principale è dormire), ma ne ho visti altri scatenarsi per periodi piuttosto lunghi (anche cinque minuti) lasciandosi andare a salti sulla persona, mugugni ed ululati, abbai, corse sfrenate etc. solo perché il proprietario era uscito per dieci minuti. Questo non è un comportamento sano e non è neanche simpatia; questo è un comportamento problematico rapportato all’ansia che si genera in quel cane, dal momento del distacco fino al rientro del proprietario. Provate ad immaginare che al vostro rientro in casa vostro figlio inizi un rituale, che si ripete ogni volta, di gioia protratta per dieci minuti che non vi permette di salutare il vostro partner e che vi si incolli addosso e vi baci continuamente. Dopo quanti giorni sareste da uno psicologo bravo a parlargli di vostro figlio?Il cane ha bisogno dell’essere umano per riuscire a sopravvivere e questo è il motivo principale per cui dipende da noi e ci rispetta. Analizzando il caso in modo più ampio, osserviamo che attualmente il dingo australiano è l’unico cane che riesce a sopravvivere ed a riprodursi senza l’aiuto dell’uomo e sia gli individui appartenenti a questa particolare razza, sia i cani rinselvatichiti, non nutrono particolare “simpatia” per la nostra specie al punto da evitare qualsiasi contatto con noi.

Educazione cinofila, dog & cat sitting, pensione in famiglia

CORSI DI EDUCAZIONE PER CUCCIOLI DAI 2 AGLI 8 MESI

Il corso base prevede l'insegnamento di esercizi quali: seduto, terra, resta, richiamo, lascia quello che hai in bocca, condotta al guinzaglio senza tirare, attenzione, controllo dell'iniziativa. Inoltre, al proprietario verranno fornite informazioni utili a saper decifrare ogni comportamento del proprio animale.

Per informazioni scriveteci una email cliccando sul cagnolino a sinistra.


PER TUTTI COLORO CHE CI SCRIVONO RICORDIAMO CHE NON RISPONDIAMO A DOMANDE INERENTI PROBLEMI DI SALUTE DEL CANE, PERCHE' NON SIAMO VETERINARI. GRAZIE.


Realizziamo ritratti del vostro animale preferito. Potete vederne qualche esempio qui. Contattateci per maggiori informazioni.


Eseguiamo anche traduzioni di documenti da e nelle lingue seguenti : inglese-italiano-francese.

Traduzioni assicurate da un traduttore professionista laureato. Qualità e professionalità garantite.

Contattateci per un preventivo gratuito.