venerdì 8 giugno 2007

CANE COME UN BAMBINO PER LA CASSAZIONE: ANIMALI E MINORI RICHIEDONO LA STESSA ATTENZIONE

Primo Piano


Il cane va trattato come un bambino, è la sentenza della Suprema Corte di Cassazione sul caso dell’uomo che, in stato di ubriachezza, aveva trascinato il cane per un chilometro senza ricordare che era legato all’autovettura, con il guinzaglio bloccato dalla portiera. L’animale era rimasto ferito in seguito alla vicenda e il tribunale di Novara aveva condannato l’incauto proprietario a una multa; ma l’uomo ha fatto ricorso e la Cassazione è intervenuta a distanza di quattro anni dal drammatico episodio, rimarcando la responsabilità nei confronti dell’animale. Purtroppo, pur essendo stato riconosciuto autore del reato di maltrattamento, l’uomo non verrà condannato perché sono nel frattempo scaduti i termini di legge per la prescrizione; ma la sentenza farà comunque scalpore per il preciso accostamento alla responsabilità nei confronti dei bambini: "è evidente la colpa perché l'animale condotto al seguito o trasportato in autovettura richiede la stessa attenzione e diligenza che normalmente si usa verso un minore". È molto significativo anche il fatto che ai fini della condanna sia stato valutato irrilevante lo stato dell’imputato al momento del maltrattamento; il tribunale ha infatti considerato con severità la “distrazione” dell’alcool che ha pregiudicato la capacità di occuparsi del quattrozampe, senza alcuna attenuante per questo grave caso di negligenza. (6 giugno) Nella foto, un cane seduto nel sedile posteriore di una vettura può essere assicurato alla cintura di sicurezza

(FONTE E.N.P.A.)